ROMA – E’ l’uomo piĆ¹ ricco del Qatar e ha un sogno: comprarsi tutto il calcio del mondo. Lo sceicco Tamin bin Hamad Al Thani vuole il calcio mondiale e se lo sta prendendo. PrenderĆ anche il miglior allenatore per darlo alla sua nazionale che ospiterĆ la Coppa del Mondo 2022.
Come riporta Il Giornale, ĆØ lāerede dellāemiro del Qatar ed ĆØ il nuovo signore globale del pallone: piĆ¹ dello sceicco Mansour che col Manchester City sta cambiando le regole del mercato, piĆ¹ di qualunque Abramovich, piĆ¹ di ogni altro multimiliardario che ĆØ entrato e uscito dagli stadi e dalla memoria negli ultimi ventāanni. Tamin bin Hamad Al Thani ĆØ la faccia benestante di un microstato che vuole impadronirsi del pianeta con il carico infinito di dollari che puĆ² portare in dote.
Ć lui, attraverso il fondo sovrano del suo Paese, che ha comprato il Paris Saint-Germain per 70 milioni di euro con lāidea di trasformarlo in una delle potenze del calcio europeo. Ć lui che ha portato Leonardo a Parigi, ĆØ lui che vorrebbe Mourinho, ĆØ lui che ha stanziato 150 milioni per il primo anno di calciomercato del Psg.
Ć lui che ha appena convinto il cugino e proprietario di Al Jazeera a investire novanta milioni per prendere una parte dei diritti tv del campionato francese. Non ci ha messo molto a persuaderlo: Tamin bin Hamad Al Thani ĆØ Sua Altezza del Qatar, primo in linea di successione di Hamad bin Khalifa Al Thani, nonostante sia il quartogenito. PrenderĆ lui in mano la fortuna infinita della famiglia e del Paese perchĆ© gli altri hanno rinunciato da tempo.
Ha preso 150 milioni e li ha messi tutti sulla maglia del Barcellona per 5 anni. Trenta milioni a stagione per sponsorizzare con la Qatar Foundation la squadra piĆ¹ forte e piĆ¹ chic del mondo. Il Barca aveva sempre resistito alle tentazioni milionarie degli sponsor: ha ceduto qualche anno fa quando ha stretto un accordo con Unicef. La scusa della buona causa ha fatto sbollire un poā la rabbia dei tifosi catalani che mai avrebbero voluto sporcare la maglia con una scritta commerciale. Centocinquanta milioni in cinque stagioni ĆØ la cifra piĆ¹ alta della storia della sponsorizzazione pallonara.
Tamin segue la scia: mescola Est e Ovest. Il Qatar riesce a essere amico di Netanyahu e non nemico di Ahmadinejad. A Doha si applica la sharia, ma in versione soft: ĆØ permesso lāalcol e le restrizioni per lāabbigliamento femminile sono poco rigide, tanto che sta per partire un campionato di calcio con le giocatrici senza velo. Ć un gioco di equilibri complicati, ĆØ soprattutto una sfida agli altri emiri del Golfo per mostrarsi allāOccidente come interlocutore principale della nuova stagione del Medio Oriente.
In sostanza comanda Tamin, al quale il sovrano ha giĆ delegato la presidenza di tutte le altre federazioni, compreso il comitato olimpico locale. ArriverĆ anche il calcio, perchĆ© ĆØ lƬ che il giovane Al Thani ha deciso di puntare: nel pacchetto dei 150 milioni per sponsorizzare il Barcellona ha inserito la possibilitĆ di chiedere a Pep Guardiola di staccarsi una stagione dal BarƧa (il 2012-2013) per andare ad allenare la nazionale del Qatar, salvo poi tornare alla base. Non basta, perĆ². Controllare di fatto il Barcellona, comprare il Psg, prendersi i diritti del calcio francese con Al Jazeera non ĆØ sufficiente. Vuole anche lāInghilterra e la vuole dalla testa: nei mesi scorsi avrebbe fatto unāofferta per comprarsi il Manchester United.