Che nessuno provi a dire che il primato della Lazio sia figlio della fortuna. Se dall’esterno sono in tanti a dubitare della tenuta di questa Lazio, dall’interno, alla vigilia della delicata trasferta di Palermo, ci pensa Edy Reja a difendere la cavalcata della sua squadra dagli attacchi di ”invidiosi, gelosi e provocatori”, pronti a scommettere che tra Palermo e Roma possa arrivare un ridimensionamento dei sogni biancocelesti.
”Il primato della Lazio non è frutto della fortuna – ha ammesso Reja – tutti i punti che abbiamo ottenuto in campionato ce li siamo sudati e meritati. Le cose che ho sentito questa settimana (da Zamparini e Cellino ndr) sono solo provocazioni, invidie o gelosie. Non so se il Palermo è più forte della Lazio, lo vedremo alla fine. Certo, i rosanero hanno un organico importante, grandissimi valori tecnici e giocatori giovani con tanta voglia di emergere”.
Sono soprattutto le qualità di Pastore a spaventare il tecnico biancoceleste: ”E’ già maturo nonostante la giovanissima età, ma non è il solo pericolo del Palermo – ha confessato – I due sloveni (Ilicic e Bacinovic, ndr) non sono da meno. Avrò bisogno di 11 giocatori in grande condizione fisica e tattica per contrastare i loro inserimenti fra le linee e poi dire la nostra. Sto pensando di giocare con tre centrocampisti sulla mediana”.
Dal 4-2-3-1 al 4-3-2-1 dunque, senza cambiare però gli interpreti: ”Mauri può abbassare il suo raggio d’azione, anche perché è un giocatore che capisce in anticipo la situazione e riesce sempre a rendersi utile”.
Il centrocampista brianzolo dovrebbe dunque giostrare al fianco di Ledesma e Brocchi, con Zarate e Hernanes dietro Floccari unica punta, pronti a far male con le ripartenze. Già, perché anche il Palermo dovrà aver timore della capolista e della sua manovra offensiva: ”Sono sicuro che Delio Rossi, che conosce bene molti dei giocatori di questa Lazio, farà qualche accorgimento tattico dal punto di vista difensivo”.
Nella retroguardia biancoceleste, non cambierà, invece, nulla: saranno i soli quattro, Lichtsteiner, Biava, Dias e Radu. Il tecnico goriziano, che in 6 precedenti non ha mai vinto a Palermo, conserva bei ricordi della sua esperienza in Sicilia: ”Ho trascorso i migliori anni da giocatore a Palermo. E’ una città che mi ha dato tantissimo. Spero solo di poter sfatare questo mio personale tabù da allenatore, invertire la tradizione e chiudere questo conto. Andare a giocare in casa loro è sempre complicato, anche perché i rosanero esprimono un calcio a ritmi altissimi”.
Ma cè’ un altro conto aperto per Reja ed è quello con la Roma (il tecnico friulano non ha mai vinto) che andrà ad affrontare la prossima domenica: ”E’ chiaro che non puoi non pensare al derby, ma ora viene il Palermo. Sono entrambe partite importanti, veri esami di maturità – ha spiegato – Man mano che vai avanti, la responsabilità aumenta. Noi vorremo restare li’, in vetta. Ogni settimana le sicurezze aumentano e ora abbiamo la convinzione di essere una squadra competitiva”.
A proposito di derby, c’è Radu (diffidato) a rischio squalifica: ”Sì, è vero, ma non può stare attento. Se c’è bisogno dell’entrata la farà, non si possono tenere in considerazione queste cose”.
Per lo meno il romeno avrà la testa un po’ più sgombra sul fronte rinnovo, visto che giovedì e ieri sono andati in scena due incontri fra Lotito e il suo agente Becali, e lo stesso procuratore ha rivelato un certo ottimismo sulla firma finale.
Ma sono soprattutto i numeri in trasferta della Lazio a dare tanta fiducia alla squadra: negli ultimi nove confronti del 2010, la formazione di Reja ha ottenuto sette vittorie, un pareggio e una sconfitta, a Genova, all’esordio in campionato.