MILANO – Alessandro Moggi ci riprova. E dà il via alla nuova Gea, una società che però, a detta del diretto interessato, non si occuperà di procure di calciatori ma di “business etico”.
A 7 anni dallo scioglimento per le inchieste su presunte irregolarità nella gestione delle procure dei calciatori, torna in Italia la Gea World. E Alessandro Moggi che ne è presidente spiega la mission: la Gea si occuperà di organizzazione eventi, marketing e business etico. ”Dopo una traversata del deserto torniamo con progetti ancora piùambiziosi”, spiega.
Moggi jr., che e’ stato condannato in appello a 5 mesi per violenza privata (Gea World è stata assolta dall’accusa di associazione a delinquere) e ha scontato 2 anni di squalifica, sta presentando a Milano il nuovo progetto.
Tra il 2001 e il 2006 la società Gea era diventata di fatto egemone e controllava le procure di oltre 250 calciatori di serie A. Per questo fu accusata di influenzare il campionato. La vicenda giudiziaria esplose subito prima di calciopoli e si concluse con alcune condanne anche per violenza privata. Fu però escluso il reato di associazione per delinquere.
