“In federcalcio avevano ruoli da riempire ed hanno trovato me, Sacchi e Baggio disponibili per rilanciare un progetto per il miglioramento qualitativo del calcio guardando soprattutto ai giovani che rappresentano il nostro futuro. I miei predecessori relegati al ruolo di belle statuine? Non vado in Figc per fare la comparsa”.
E’ un Gianni Rivera che, come al solito, parla in modo molto diretto, e stavolta lo fa dai microfoni dell’emittente napoletana Radio Kiss Kiss, dove oggi l’ex fuoriclasse del Milan ha commentato la decisione federale d’investirlo del ruolo di futuro responsabile del settore tecnico giovanile e scolastico della Figc. “Spero innanzitutto che Giacomini accetti di rimanere – dice ancora Rivera – perché abbiamo bisogno del contributo di tutti: alle volte bisogna voltare pagina sperando anche di migliorare le cose. Innanzitutto bisognerà cambiare la cultura delle curve: anche se non sarà facile, bisognerà spiegare soprattutto ai giovani che la violenza acuisce i problemi e non li risolve. Proverò a cambiare qualcosa, però il sistema calcio è complicato”.
Secondo Rivera, “molto dipende dai club professionistici che vogliono risultati immediati privilegiando la scelta di giocatori già fatti rispetto a giovani da formare. Non tutti i giovani diventeranno campioni, quindi l’obiettivo della federazione dovrà essere quello di formare giovani validi e dai sani principi”.