VERONA, 2 GIU – Tranquillo, certamente sorpreso, ma pacato e sereno il capitano del Chievo Sergio Pellissier. Soprattutto fermo nel replicare all'ipotetico coinvolgimento suo e del club veronese nel nuovo scandalo che da ieri ha investito il calcio italiano.
La vicenda in tinta gialloblu' partirebbe da una delle telefonate intercettate ad Antonio Bellavista, di Bitonto (Bari) ex centrocampista di Bari e Verona. Bellavista chiederebbe a Gianfranco Parlato, suo interlocutore (altro nome al centro dell'inchiesta) di metterlo in contatto con il 'Pelli', appunto il bomber valdostano Pellissier, giocatore del Chievo, in merito ad una non meglio precisata partita sulla quale – stando alle intercettazioni – ''gli zingari pagavano anche 400mila euro''.
''Posso solo ripetere cio' che ho gia' detto in questi giorni – commenta perentorio il capitano del Chievo – Io Bellavista non lo conosco, e non lo ho mai sentito. Tra l'altro posso dire di non avere mai ricevuto proposte per aggiustare partite. Sono chiaramente dispiaciuto che il mio nome sia stato tirato in ballo, ma sono anche assolutamente tranquillo. Mi dispiace anche che il Chievo finisca coinvolto in discorsi che ci arrecano grande fastidio''.
''Quando infatti succede che una qualsiasi societa' di scommesse blocca una delle nostre partite per eccesso di puntata su un segno – osserva l'attaccante dei veronesi -, tutti vanno a vedere quello che succede realmente. Ma nessuno parla di quando l'evento non si verifica. E invece si sprecano parole se il risultato viene confermato dal campo''.
Se Pellissier mostra stupore, chi va giu' diretto e' il diesse gialloblu' Giovanni Sartori ''La situazione e' triste e preoccupante – afferma Sartori – e questa bufera viene a verificarsi in un momento in cui sembrava che il sistema calcio potesse recuperare credibilita'. Come societa' siamo tranquilli, ma mi sembra chiaro che questo nuovo scandalo scommesse alzi il coperchio su un altro grosso bubbone''.