CREMONA – A cominciare da lunedì la Squadra mobile di Cremona passerà al setaccio i conti bancari di ciascuno dei 44 indagati nello scandalo del calcio scommesse. Non solo conti bancari però, anche i siti Internet per le scommesse verranno controllati in un altro fronte di lavoro che partirà con il coinvolgimento del servizio centrale della polizia postale, a Roma.
L’inchiesta cremonese sulle scommesse cerca quindi conferme anche nei movimenti finanziari dei protagonisti di questa storia, dall’indebitatissimo portiere della Cremonese Marco Paoloni al bomber Beppe Signori. Per incrociare le partite sott’accusa con i passaggi dei soldi serviti a comprarle, gli inquirenti hanno messo in conto una lunga serie di accertamenti sia bancari sia informatici. La polizia proverà a risalire in particolare ai contatti e alle transazioni avvenuti via internet fra alcuni degli inquisiti e i siti esteri attraverso i quali si puntava sulle partite manipolate in Italia.
Uno di quei siti si chiama Sbobet, di Singapore. Secondo gli inquirenti è lo stesso che faceva da punto di riferimento per il cosiddetto “gruppo dei bolognesi” scommettitori (fra i quali c’è Signori), in grado sia di pianificare i risultati delle partite sia di giocare cifre molto consistenti. Sbobet è un sito legale e accetta giocate secondo regole differenti rispetto ai siti europei: meno controlli sui grandi flussi di denaro che nelle giocate online italiane, per esempio, sarebbero segnalate alla Guardia di Finanza.
A giudicare dalle carte dell’inchiesta sembrano saperla lunga sulle “giocate a Singapore2 alcuni degli indagati intercettati: il dentista con la passione delle scommesse Marco Pirani, il proprietario della ricevitoria di Pescara Massimo Erodiani, il direttore sportivo del Viareggio Gianfranco Parlato, l’ex capitano del Bari Antonio Bellavista e uno dei commercialisti di Beppe Signori, Francesco Giannone.