Calcio scommesse, Doni: “Non c’entro niente”

BERGAMO – ”Mi viene da pensare una cosa: che mi vogliano far passare per il capro espiatorio di tutta la storia. E io non ci sto”. Sono le parole di Cristiano Doni, intervistato da Paolo Berizzi per Repubblica sull’inchiesta relativa alle presunte partite di calcio truccate, dove afferma di sentirsi trattato come ”un mostro”.

”Mi stanno infangando – aggiunge il capitano dell’Atalanta – Il mio nome e quello dell’Atalanta sono quelli mediaticamente più forti. Che fanno più clamore. Gli altri giocatori arrestati e indagati o sono ex o sono pesci piccoli”.

Il giocatore si dice convinto che ”il lavoro dei magistrati alla fine proverà che non c’entro nulla con questa gente – sottolinea – Che peraltro io non conosco e non ho mai conosciuto” fatta eccezione, aggiunge Doni, per Nicola Santoni.

”Non c’è una telefonata, dico una che mi riguardi direttamente, nella quale ci sia la mia voce – precisa Doni – Ci sono solo delle persone che fanno il mio nome e sono dei millantatori. Io non ho combinato nessuna partita”.

Doni si augura che interroghino presto Gervasoni, del Piacenza, e ”anche lui dirà che non c’era nessun accordo. Non faccio combine ma credo che per condizionare il risultato di una partita non basti l’accordo tra due giocatori”. Per il momento, Doni, confessa di sentirsi ”da schifo”.

”Mi fa male pensare alle sensazioni che possono provare in questi giorni i bergamaschi e tutti i tifosi dell’Atalanta – conclude – Sono dieci anni che do l’anima per questa squadra”.

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Alberto Francavilla