Bari – “Questi provvedimenti, per i quali cui umanamente posso essere dispiaciuto, non modificano in nessun modo lo scenario che si è creato intorno alla nostra società : abbiamo assunto una posizione molto decisa e forse siamo stati i primi a ipotizzare un reato di truffa nei nostri confronti da parte di tutte quelle persone che hanno gravitato intorno ai nostri calciatori”.
Così il direttore generale del Bari, Claudio Garzelli, commenta ai microfoni di Radio Sportiva gli ultimi sviluppi dell’inchiesta sul calcioscommesse, che hanno portato all’arresto dell’ex difensore del club pugliese Andrea Masiello e all’iscrizione nel registro degli indagati di ex otto giocatori del Bari. “Abbiamo chiesto il permesso alla federcalcio di denunciare per truffa anche alcuni calciatori – spiega il dirigente dei ‘Galletti’ – e questo non fa altro che confermare la nostra posizione di parte offesa. E´ una posizione condivisa anche nell´ultimo congresso Uefa, che pensava di rivisitare il concetto di responsabilità oggettiva”.
Garzelli risponde ai sospetti relativi al finale di campionato della scorsa stagione: “Chi sa di calcio sa che in una squadra che è già retrocessa a febbraio l´atteggiamento e la determinazione calano. Le tensioni erano forti – evidenzia – ma questa è una situazione assolutamente comune quando ci sono questi risultati, quindi andare a pensare che dietro ogni risultato negativo ci possa essere un´organizzazione non è possibile”. Su Masiello: “Al di là di alcuni comportamenti discutibili perchè legati ad alcune diatribe interne, non ho mai avuto motivo di pensare che lo stesso Masiello potesse essere coinvolto in situazioni fraudolente”, spiega il dg del Bari. “Ci si sta cominciando a chiedere fino a che punto la responsabilità oggettiva sia utile e giusta quando le società sono truffate dai propri giocatori”, conclude Garzelli, secondo cui “le società di calcio non possono pagare due volte, noi siamo retrocessi e abbiamo già pagato tantissimo in termini economici per l´attività fraudolenta dei nostri calciatori”.
