ROMA – Da un lato si dice “non preoccupato” per l’inchiesta calcio scommesse e la convocazione di due suoi giocatori, Christian Brocchi e Stefano Mauri. Dall’altro, però, preventivamente se la prende con l’istituto della responsabilità oggettiva, quella che punisce i club per comportamenti scorretti dei suoi tesserati o dei suoi tifosi.
Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, insomma, mentre si annuncia battagliero, sembra mettere le mani avanti. ”Io sono stato uno di quelli che hanno lanciato l’allarme parlando di task force e tintinnio di manette. Il vero problema di questo sistema – dice intervenendo a Sky Tg24 – è che bisogna liberalizzarlo da questa palude della responsabilità oggettiva che è un fardello per le società”.
Club in ostaggio. Per Lotito “le società devono mettere in campo tutta una serie di iniziative volte a prevenire certi fenomeni e a combatterli energicamente. Fin quando viene consentito a tifoseria di avere ripercussioni sulle società, queste diventano ostaggio dei tifosi”. ”Dobbiamo unirci per combattere questi fenomeni – aggiunge Lotito -. La responsabilità oggettiva è una norma obsoleta che riguarda il passato, uno deve rispondere dei comportamenti diretti”.
Le qualità morali di Brocchi e Mauri. Lotito non è preoccupato per la posizione di Christian Brocchi e Stefano Mauri convocati dal Procuratore federale. ”Conoscendo i ragazzi, conosco le qualita’ morali delle persone – spiega – L’anno scorso sono stati in pellegrinaggio a Medjugorje con Floccari, sono persone che non hanno una enfatizzazione degli aspetti materiali, sono ragazzi che vivono una vita molto lineare e molto corretta, se poi si vogliono far pagare responsabilita’ alle persone solo per le conoscenze… Il vero problema di questo sistema e’ creare attenzione mediatica invece di andare ai fatti veri”.