ANCONA – Due anelli e un bracciale d'oro. Nessun 'tesoretto', assegni o denaro contante frutto delle scommesse su partite di calcio truccate. C'erano solo i tre monili nella cassetta di sicurezza di un parente di Marco Pirani, che martedì, mentre il dentista marchigiano raccontava di almeno 30 partite sospette al pm di Cremona, gli agenti della Squadra mobile di Ancona hanno ispezionato nella Banca di Credito Cooperativo di Camerano.
Un accesso autorizzato dalla procura di Cremona, che non ha portato ad alcuna scoperta eclatante. Qualche altra verifica sui movimenti bancari dell'indagato era stata ipotizzata, ma vista la sua piena collaborazione con gli inquirenti e' possibile che non vi sia dato corso.
Anzi, Pirani, difeso dall'avv. Alessandro Scaloni, spera di ottenere al piu' presto gli arresti domiciliari, nella villa di Sirolo, dove vive con la moglie Franca. In paese, le amicizie vip e le auto di lusso (preferibilmente Porsche) del medico, gia' responsabile del settore giovanile dell'Ancona, sono da sempre al centro dell'attenzione, e gli abitanti si dividono fra innocentisti e colpevolisti.
Ma anche se lascera' il carcere, il dentista rischia la sospensione dall'Ordine dei medici, se le accuse a suo carico verranno confermate.
Il presidente dell'Ordine provinciale, Fulvio Borromei, ha gia' chiesto alla procura di Cremona informazioni sulla posizione dell'odontoiatra, per valutare se con i suoi comportamenti abbia tradito la deontologia professionale. Fra gli elementi critici, la ricetta del 'Minias' che il portiere della Cremonese Marco Paoloni verso' nel the dei compagni per far perdere alla squadra la gara con la Paganese.
Pirani si e' difeso sostenendo di aver firmato la prescrizione convinto che il sonnifero fosse per la moglie di Paoloni.
