CREMONA – Ai pm non ha voluto dire una parola, ma ora sta pensando di parlare e di “rivelare tutto”. Marco Paoloni, l’ex portiere della Cremonese che avrebbe messo il calmante nell’acqua dei compagni, è un uomo distrutto. Scrivono le cronache che all’avvocato Emaniela di Paolo avrebbe confidato: “Sono stato un cretino, ho rovinato tutto, avevo una bellissima famiglia, non mi mancava niente”. In testa c’è il pensiero fisso per la figlia Giulia, che l’8 giugno compirà 3 anni e “io non ci sarò”.
Racconta ‘Repubblica’ che Paoloni ha detto di sè, parlando con il consigliere regionale Agostino Alloni: “Sette mesi. Era da sette mesi che non vivevo più. Facevo fatica a dormire, appena riuscivo a prendere sonno subito dopo mi svegliavo, e pensavo a tutte le porcate che stavo facendo, e mi chiedevo perché mi ero ridotto a farle, che cosa mi spingeva. Ogni momento, giorno e notte, la mente andava lì: all’inferno in cui mi ero cacciato. Era diventato un incubo che mi perseguitava, che mi stava schiacciando. Ogni giorno il peso aumentava. Pensi che da quando sono qui dentro ho ricominciato a dormire. E’ incredibile, è come se adesso, tolto il macigno, stessi iniziando a rilassarmi…”. Poi ancora: “Ho sbagliato e mi prendo tutte le mie responsabilità. Ma l’ho fatto solo perché a un certo punto ero disperato, non sapevo più come uscire” dal giro. “Perché sa qual è la verità? È che io dalle scommesse non ci ho mai guadagnato niente. Infatti il mio conto in banca era sempre sotto”.
Venerdì il pm Roberto Di Martino lo risentirà, vuole chiedergli conto delle dichiarazioni rese dagli altri arrestati, e Paoloni sembra pronto a dire la sua verità. Una decisione definitiva non è stata ancora presa, perché l’avvocato vuole finire di studiare le carte. Ha però già chiaro come il suo cliente sia finito nei guai: “È un ingenuo, si fida troppo degli altri e ha questo vizio, che lo portava a giocare a qualsiasi cosa, gratta e vinci, videopoker, partite a carte…”.