NAPOLI, 3 GIU – ''Vogliono cosi' riciclare soldi sporchi''. Cosi' Filippo Beatrice, sostituto della Direzione nazionale antimafia che da pm a Napoli condusse, col collega Giuseppe Narducci, l'inchiesta di calciopoli, commenta gli sviluppi delle indagini sul nuovo scandalo del calcioscomesse. Secondo il magistrato, che ha parlato ai microfoni di Radio 24 per la trasmissione ''Storiacce'', ''sembra tutto un deja vu. E il fatto che periodicamente il mondo del calcio sia attraversato da forte opacita', non puo' non far riflettere sul fatto che gli strumenti di controllo dell'ordinamento sportivo sono insufficienti''.
Beatrice ricorda come con ''Calciopoli si tento' una Mani Pulite del Calcio, ma ci fu subito la Restaurazione: siamo ancora in piena Prima Repubblica. Gli interessi economici e sociali intorno al calcio sono cosi' complessi – riflette – che non c'e' il coraggio di fare un vero repulisti. Nel 2006, i processi sportivi – commenta – furono chiusi troppo in fretta e il calcio non riusci' a digerire l'ampiezza di quella rete''.
Quanto all'ombra della camorra su questo settore, ''sviluppi investigativi futuri dimostreranno che, oltre ai clan tradizionali, quelli di Secondigliano e della Sanita', anche quelli della provincia si stanno occupando di questo settore, casalesi e non solo''.