CASTELLAMMARE DI STABIA (NAPOLI) – Contesta l'equazione ''Castellammare uguale delinquenza'' e ribadisce l'estraneita' del club ai fatti addebitati il presidente della Juve Stabia Franco Manniello.
''Non vorrei che fosse stato elaborato un teorema – ha ribadito Manniello – con al centro l'equazione Castellammare di Stabia e' uguale a delinquenza''. Il presidente della societa', con l'altro presidente Franco Giglio, ribadiscono la totale estraneita' della Juve Stabia alle accuse del procuratore federale Stefano Palazzi.
Durante l'incontro con la stampa assieme al sindaco Luigi Bobbio, Manniello ha detto: ''Ribadisco la totale estraneita' del nostro club ai fatti, d'altronde se avessimo avuto il potere di manipolare dei risultati non saremmo mai retrocessi nella stagione cui risalgono i fatti. L'equazione Castellammare uguale camorra e' a dir poco allucinante e non e' giusto punire noi esclusivamente perche' siamo la squadra di una citta' che sta attraversando un momento delicatissimo sotto molti profili''. ''Rileggendo le carte – spiega Manniello – viene fuori che non vi e' alcuna responsabilita' da parte di un tesserato della Juve Stabia, si tratta di un semplice teorema bislacco di Palazzi. E', dunque, assolutamente vergognoso che siano stati richiesti 9 punti di penalizzazione a nostro carico, non c'entriamo nulla e, qualora il verdetto della giustizia sportiva dovesse esserci sfavorevole, ci difenderemo presso tutte le sedi opportune''.
''Purtroppo la criminalita' a Castellammare c'e' – dice ancora Manniello – e lo sappiamo, ma personalmente, sia io che Giglio, ci sentiamo offesi e feriti nell'orgoglio nell'esser stati accostati a menti criminali''. ''Abbiamo fatto sacrifici enormi per crescere i nostri figli entro i binari della legalita' – conclude Manniello – e sentirci accomunati a determinate persone e' quanto di peggio potesse capitarci''.