Calcio scommesse. Cremona indaga sulla Procura Federale della Federcalcio

CREMONA – Le pale del frullatore mediatico vorticano a tavoletta: l’inchiesta denominata calcio scommesse è in quella fase dove tutto e il contrario di tutto assumono la stessa valenza. Ogni giorno una partita diversa diventa la madre di tutte le combine. Ogni giorno un nuovo insospettabile puparo viene associato a una squadra di infingardi burattini selezionata tra calciatori, ex calciatori, allenatori, dirigenti, procuratori. Senza contare pericolosi dentisti e machiavellici tabaccai. L’ultimo missile sganciato sul già terremotato calcio italiano è la notizia che a Cremona  i pm stanno indagando anche la procura federale della Federcalcio. In pratica si vuol far luce sul sistema di controlli istituzionali: si è attivato, ha omesso di investigare, ha atteso troppo? E’ bene non trarre conclusioni affrettate: c’è un clima di sospetto generalizzato che non aiuta a circoscrivere i fatti e a metterli nel giusto contesto. Brandelli di conversazione, estratti di telefonate, ridda di nomi sparati a casaccio: non è campato in aria lo sfogo della presidente uscente della Roma Rosella Sensi a difesa della sua società e del beniamino De Rossi frettolosamente tiratio in mezzo e scagionato alla stessa velocità.

Secondo la ricostruzione de La Repubblica, Massimo Erodiani aveva contattato già all’inizio di maggio un assistente della Procura Federale parlandogli delle partite truccate dal portiere Marco Paoloni. Massimo Erodiani, titolare di una tabaccheria a San Giovanni Teatino e gestore di due agenzie di scommesse in città è ritenuto dagli investigatori come uno dei promotori dell’organizzazione dedita alle scommesse sulle partite di serie A, B e Lega Pro.  L’incontro tra Erodiani e l’emissario della procura federale è stato confermato poi dal presidente della Cremonese Sandro Turotti, che il 14 maggio fece una denuncia alla Questura. Sempre La Repubblica, afferma che Turotti, già in quella data testimoniò che 4 giorni prima,  il 10 maggio, l’incontro ebbe luogo. Dalla procura federale però non partì nessuna denuncia o richgiesta di indagine.

Dalla Federacalcio  fanno sapere che il collaboratore dell’Ufficio Indagini della Federcalcio contattato da Erodiani, inviò una mail il 25 maggio. 15 giorni dopo aver appreso i fatti e 11 dopo la denuncia del  presidente Turotti. Il procuratore Palazzi della Federcalcio ha ora messo in agenda un incontro con Erodiani: che però è adesso atteso prima dalla procura di Cremona. A seconda dell’esito dell’incontro, si capirà se anche Palazzi sarà convocato dai pm.

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Warsamé Dini Casali