Enrico Preziosi non ama essere definito il ‘re del mercato’, ma il titolo se lo è guadagnato tutto dopo la girandola di acquisti e vendite di questa incredibile sessione estiva di calciomercato. Il presidente del Genoa, proprietario della Giochi Preziosi, quarto produttore mondiale alle spalle di colossi quali Hasbro, Mattel e Lego, ha rivoluzionato la compagine rossoblù imbastendo affari con mezza europa e con le tre grandi italiane, Milan, Juventus e Inter.
Con l’aiuto dei suoi più fidati collaboratori, il figlio Fabrizio, dg rossoblù e il ds Stefano Capozucca, Preziosi ha movimentato ben oltre la trentina di giocatori, molti dei quali nazionali. Ma il vero colpo ad effetto, che è valso le prime pagine dei giornali, è stato l’acquisto del ghanese Boateng girato poi al Milan con una operazione che ha fatto gridare quasi allo scandalo.
Si era infatti parlato apertamente di prestito, un’operazione commerciale ma anche, e soprattutto, di immagine, un’operazione dalla quale il Genoa ne è uscito rafforzato. Tanto che la ‘notizia-evento’, «il Genoa che presta un giocatore al Milan e non viceversa», ha praticamente fatto il giro del mondo. In realtà poi l’accordo tra le due società c’è stato sulla base di una comproprietà.
Ma che sarebbe stato un mercato effervescente lo si era capito subito. Il primo vero colpo estivo di Preziosi infatti è stato l’ingaggio di Luca Toni, pronto a rescindere in anticipo il contratto con il Bayern. Toni è un nome mondiale, oltre che naturalmente un attaccante di livello. Proprio l’arrivo dell’ex attaccante di Fiorentina, Bayern e Roma ha dato il via a tutti gli altri movimenti. Il nome Genoa è diventato di colpo popolarissimo ovunque e così alcune operazioni sono andate in porto senza troppe difficoltà.
Da Eduardo, portiere della nazionale portoghese, al suo compagno lusitano Veloso, dal brasiliano Rafinha al giovane talento argentino Zuculini. Enrico Preziosi non si è più fermato, consolidando settimana dopo settimana proprio la fama di re del mercato. Moltissime le operazioni di rilievo anche in Italia e non solo all’estero: l’affare Criscito-Palladino-Bonucci con la Juve, la cessione di metà Ranocchia, uno dei più promettenti difensori italiani fermo da gennaio per infortunio, all’Inter riuscendo al contempo a mantenere il giocatore in rossoblù per questa stagione.
L’arrivo del difensore spagnolo Chico, l’ingaggio di alcuni tra i giovani più promettenti a livello italiano e non solo come Destro, già aggregato alla prima squadra o i tre milanisti, rimasti in rossonero, Strasser, Beretta e Odumandi. Senza contare operazioni in uscita come quella di Amelia, altro giocatore prestato al Milan, o le cessioni di Acquafresca e Papastathopulos entrambe con plusvalenze.
Fino ad arrivare agli ultimi due colpi di mercato: la cessione ai russi del Rubin Kazan di Bocchetti e l’ingaggio di Kaladze dal Milan. Il tutto con una particolarità: in quasi tutti i casi, soprattutto per gli arrivi, Preziosi ha voluto conoscere di persona i giocatori, perchè il lato economico conta di certo, ma per il presidente del Genoa quello umano vale ancor di più.