Le sirene inglesi smettono di suonare. Non c’è Manchester che tenga. Gigi Buffon si ‘conferma’ alla Juventus con tanto di dichiarazione d’amore: «Resto per il progetto e per l’affetto dei tifosi».
Ma poco dopo bacchetta i compagni bianconeri e lancia un avviso a chi verrà. «D’ora in poi – ha detto il portiere dal ritiro della Nazionale – chi viene alla Juve dovrà sputare il sangue e dare il massimo. Deve essere un punto di arrivo e di partenza, resta la società che ha fatto la storia del calcio italiano.
Quest’anno abbiamo fatto una figuraccia, e può essere salutare. Dobbiamo tornare ad avere giocatori con la mentalità Juve, con la voglia di sudare e sacrificarsi. Questo campionato dimostra che Ranieri non era il problema – conclude Buffon – avevamo finito un ciclo e non ce ne eravamo accorti neanche noi».
Poi il portiere bianconero torna a parlare del suo futuro: «Il mio procuratore dice che sono prigioniero del contratto? Nel calcio d’oggi, se un giocatore vuole andare via lo fa. Da parte mia e credo anche della Juve c’é voglia di andare avanti insieme, e lo faremo. Lo faccio per la stima della gente, ho dato tanto quando nessuno me lo chiedeva ma ho ricevuto tantissimo. L’affetto dei tifosi è impagabile. E poi ho parlato con Marotta: ha le idee molto chiare».
Il progetto, innanzitutto. Che per Buffon non si baserà sui nomi. «La scelta di restare la faccio anche per il progetto, mi auguro ambizioso, con basi solide. Nomi? Non conta quello. Piuttosto dobbiamo avere nuovo giocatori con mentalità Juve. Campioni o gregari – ha spiegato Buffon – non contano. Serve gente con voglia di sudore e sacrifici. Arrivare in bianconero deve essere il massimo».