Calciomercato Roma- Tutti i retroscena di questo ‘non mercato’

Luciano Spalletti, a quattro giorni dalla chiusura del calciomercato, ha annunciato che non ci saranno operazioni di mercato nè in uscita nè in entrata.

Cosa devono pensare i tifosi romanisti? Quello della Roma è stato, di fatto, un ‘non mercato’.

La mancanza di fondi, soprattutto quelli entranti dalla Champions League, ha implicato un forte ridimensionamento nelle strategie di calciomercato giallorosse.

Capitole cessioni- Erano molti i giocatori sul mercato. Pochissimi quelli che interessavano ad altre formazioni.

Alberto Aquilani, nonostante i molti infortuni, era il più corteggiato. Il Liverpool ha messo mano al portafoglio ed ha investito 23 milioni di euro, pagati in diverse rate, per il nazionale italiano.

Jeremy Menez è stato a lungo corteggiato dal Marsiglia. Sedotto ed abbandonato diremmo noi.

In realtà il club francese aveva già investito molti soldi per giocatori come Brandao, Morientes, Lucho Gonzalez e Heinze ed non era disposto a spendere 15 milioni di euro per Menez.

Pochissime le richieste per il sempre infortunato Juan. Julio Baptista ha avuto richieste. Panathinaikos e Besiktas erano pronte ad investire 15 milioni di euro per il suo cartellino ma, queste due squadre, non erano meta gradita al brasiliano.

Baptista ha chiarito diverse volte che lascerebbe la Roma solamente per un club dello stesso blasone. La trattativa con l’Inter non è definitivamente tramontata. Ne sapremo di più, come chiarito da Herminio Menendez, dopo il derby contro l’Inter.

Capitolo acquisti: Partiamo dagli affari fatti. Stefano Guberti era già stato acquistato lo scorso Gennaio. Non ci sono stati problemi ad annunciarlo ad inizio campagna acquisti.

Nicolas Burdisso non era nei piani della Roma ma Spalletti, complice la totale assenza di difensori centrali a sua disposizione, ha pretese l’argentino.

Inter e Roma, in virtù dei loro rapporti economici, hanno raggiunto in poche ore l’accordo.

Mancati acquisti: Come chiarito da Luciano Spalletti molti di questi giocatori erano obiettivi dei giallorossi ma, molti altri, erano piste inventate dai giornali.

La Roma sin dall’inizio del calciomercato cercava giocatori in prestito. Il cavallo di battaglia è stata la formula del prestito con diritto di riscatto.

Attaccanti: Iniziamo con il nome più credibile accostato alla Roma. Il centravanti del Siena Ghezzal piaceva per le sue qualità fisiche. Molto meno per le sue scarsissime doti realizzative.

Il Siena era anche disposta a cedere il suo algerino ma, per il primo anno, rifiutava pedine di scambio. Il prezzo del suo cartellino era abbastanza basso, 5 milioni di euro, ma troppo alto per il budget della Roma.

Pavlyuchenko, centravanti del Tottenham e della nazionale inglese, è stato accostato più volte alla Roma. In realtà non c’è mai stata una trattativa tra le due società.

Il motivo è lapalissiano: il costo del suo cartellino è 15 milioni di euro e la società londinese non era intenzionata a cederlo in prestito.

Julio Ricardo Cruz interessava alla Roma ma le sue richieste economiche erano considerate fuori budget. Impossibile pagare 2 milioni a stagione, più di titolari come Doni e Motta, un calciatore di 35 anni.

Domizzi, difensore dell’Udinese, piace molto a Luciano Spalletti ma i friulani hanno rifiutato con fermezza uno scambio con il francese Ricardo Faty. Tiepido l’interesse dei giallorossi per il difensore del Real Madrid Metzelder.

Molte bugie su Rolando Bianchi. Il calciatore è ritenuto un giocatore fondamentale in casa Torino. Il capocannoniere della Serie B è ritenuto incedibile. La Roma, tra l’altro, non ha mai avanzato una richiesta per rilevare il suo cartellino.

Suazo ed Arnautovic erano due giocatori che interessavano, ed interessano, a Luciano Spalletti ma il loro arrivo a Roma è legato alla cessione di Julio Baptista all’Inter.

Luca Toni e Fred sono stati trattati dalla Roma. Il nazionale italiano non è arrivato perchè i giallorossi non sono riusciti a trovare un accordo sull’ingaggio dell’emiliano.

I 6 milioni di euro, netti, a stagione sono stati un ostacolo insormontabile. Fred piaceva a Spalletti.

Il tecnico di Certaldo lo vedeva bene nel suo modulo tattico ma, la sua scarsa tenuta fisica, ha portato i giallorossi a mollare la presa.

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