ROMA – Luciano Moggi, Antonio Giraudo, Claudio Lotito, Diego Della Valle e tutti gli altri imputati se la cavano. Il processo calciopoli finirà senza condanna: per prescrizione. E finirà così anche se, secondo il procuratore generale Gabriele Mazzotta, ci fu reato. Solo che, come spesso succede con la giustizia in Italia, da quando quel reato ci fu è passato troppo tempo.
E così, nel giorno del verdetto finale in Cassazione è la stessa pubblica accusa a chiedere la prescrizione. La chiede anche per Luciano Moggi che in Appello era stato condannato a due anni e 4 mesi per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Mazzotta ha respinto la richiesta dei legali di Moggi di proscioglimento dall’accusa di essere stato il “promotore” dell’associazione. Insomma, per il procuratore, lui fu effettivamente capo dell’organizzazione ma non è più condannabile.
A questo punto, per Moggi e per gli altri, il verdetto è praticamente scontato. Se la caveranno senza condanna definitiva. Idem per Giraudo: Mazzotta ha chiesto l’annullamento per prescrizione della condanna inflitta con rito abbreviato all’ex dirigente juventino Antonio Giraudo, condannato ad un anno e 8 mesi dalla Corte d’appello di Napoli il 5 dicembre 2012.
Così a rischiare la condanna resta solo chi ha puntato a tutti i costi a dimostrarsi innocente rinunciando alla prescrizione. E’ il caso dell’ex arbitro De Santis per cui il Pg ha chiesto la conferma della condanna a un anno. Pena nel frattempo già sospesa.