Calciopoli: palline vecchie e riconoscibili per truccare i sorteggi arbitrali

L’ex segretario della Commissione arbitrale nazionale Manfredi Martino ha spiegato in tribunale come veniva truccato il sorteggio arbitrale nella stagione 2004/2005.  A Napoli è in corso il processo penale per la cosidetta Calciopoli che vede, tra i 23 imputati, anche l’ex dirigente della Juventus  Luciano Moggi e gli ex designatori arbitrali Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto.

Lo stratagemma per alterare i sorteggi era semplice: nell’urna c’erano palline vecchie e colorate in modo diverso così da essere riconoscibili. E se chi doveva estrarre una certa pallina rischiava di sbagliare allora interveniva un meccanismo correttivo, un “colpo di tosse” per modificare il sorteggio in tempo reale.

Martino, in particolare ha ricordato l’episodio del sorteggio per la partita Milan Juventus decisiva per l’assegnazione dello scudetto 2004-2005 e terminata 1-0 per i bianconeri.  «A mia sensazione – ha raccontato Martino – durante il sorteggio per la scelta dell’arbitro per quella partita qualcosa non andò secondo il verso giusto perché ci fu uno strano colpo di tosse del designatore Bergamo quando il giornalista incaricato dall’Ussi scelse la pallina gialla degli arbitri».

Il processo andrà avanti fino a dicembre con le testimonianze dell’accusa mentre, da gennaio, sarà la volta della difesa.

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Emiliano Condò