“Il problema era che non era opportuno assegnarlo. Lo dissi nel 2006. Ritenevo che per ragioni di opportunità , dato che quel campionato era viziato, non dovesse avere alcun vincitore. Gli scudetti si vincono sul campo, non a tavolino”. Così, in una intervista concessa a Telelombardia e Antenna 3, l’ex presidente della Figc, Piero Sandulli, ha commentato l’assegnazione del tricolore 2006 all’Inter.
“Nei nostri confronti non era stata richiesta alcuna valutazione sull’assegnazione dello scudetto – ha osservato il il giudice che emise la sentenza d’appello su Calciopoli – le due vicende dovevano restare separate tra loro. Il mio è stato solo un giudizio di carattere personale”. Chiamato a commentare l’ipotesi di una richiesta da parte della Juventus degli scudetti tolti per via di Calciopoli, Sandulli si è limitato a replicare che “queste richieste vanno fatte in base alla normativa. E’ un fatto che dovrà essere valutato a suo tempo, tenendo conto che le cose che stanno venendo fuori producono una conferma dei comportamenti che avevamo rilevato. Al più estendono questi comportamenti. Il contenuto delle nuove telefonate deve essere analizzato e considerato. Il fatto di dire ‘son tutti colpevoli’ non è esattamente dire ‘nessuno e’ colpevolé – ha chiosato – semmai è quasi un ammissione di colpa e valutare se anche altri hanno fatto la stessa cosa”.
“A me pare che quella sentenza non possa essere scalfita dalle nuove intercettazioni”. A giudizio di Sandulli “sicuramente non si può pensare a una sentenza diversa per le parti portate ad oggi alla nostra attenzione. Se l’ufficio federale avesse ritenuto degne di essere osservate anche queste intercettazioni – ha aggiunto – forse avremmo avuto anche qualche altro inquisito al fianco delle altre società . Anche nel 2006 il problema fu raccogliere tutte le intercettazioni nonostante ci furono addirittura 2 volumi dell’Espresso”.
Ad ogni modo, ha concluso Sandulli, “non so perché le nuove intercettazioni all’epoca non furono trasmesse. Nessuno se ne accorse altrimenti almeno sull’Espresso avrebbero trovato spazio. Se queste intercettazioni verranno portate alla nostra attenzione, verranno valutate con lo stesso metro valutativo”.
Quanto alla possibilità di una caduta in prescrizione delle conversazioni telefoniche pubblicate in questi giorni Sandulli ha poi osservato come siano “telefonate che risalgono al 2005 addirittura. Bisogna capire – ha aggiunto ancora – se la prescrizione è quella del vecchio sistema o del nuovo che oggi ha termini diversi”. A giudizio di Sandulli, “sarà compito della Procura federale affrontare questo discorso e valutare se siano prescritte. Se verranno portate all’attenzione della Corte Federale altri comportamenti – ha concluso – saranno valutati eventuali nuovi inquisiti e altri colpevoli. La procura agisce autonomamente, ma nulla vieta ai club di agire da impulso”.
