Calciopoli, Tanzi controllava Verona e fece retrocedere il Napoli. Le verità di Corbelli

”Dunque avevo ragione io su Tanzi: ci trovavamo di fronte ad una commistione vergognosa. Nove anni dopo, però, è una soddisfazione modesta. Possibile che ci sia voluto tutto questo tempo per arrivare alla verità”.

Parole dell’imprenditore bresciano, re di Telemarket e presidente del Napoli dal 2000 al 2002, Giorgio Corbelli che – come riporta la Gazzetta dello Sport – è stato chiamato venerdì scorso dalla Procura di Napoli che segue il processo a Calciopoli.

Corbelli ha ricordato tutti sospetti di una possibile combine sulla retrocessione del Napoli in Serie B al termine del campionato 2000-2001, retrocessione che ha portato la società partenopea negli anni a seguire verso il fallimento.

La verità di Corbelli – ricorda la Gazzetta dello Sport – oggi collima con i risultati di una inchiesta della Procura di Parma sul crac Parmalat al centro della puntata di Report in onda stasera su Rai Tre.

”Dal ’98 al 2004 il Verona fu controllato da Calisto Tanzi, già proprietario del Parma, che lo acquistò e finanziò con soldi sottratti alla Parmalat e, oggi, ai risparmiatori travolti dal fallimento” racconta il procuratore Gerardo Laguardia.

Per eludere l’articolo 7 dello statuto Figc che vieta ”il controllo diretto o indiretto di altre società dello stesso settore professionistico, Tanzi – dichiara il pm titolare dell’inchiesta – intestò la partecipazione a Giambattista Pastorello, suo uomo di fiducia”.

Corbelli le sue risposte le aveva già trovate il 10 giugno 2001. Quella domenica, penultima giornata di campionato, mentre il suo Napoli pareggiava in casa con la Roma, il Parma di Tanzi perdeva 1-2 in casa con il Verona di….Tanzi. Partita strana – fa notare la Gazzetta dello Sport – Il Verona andò in vantaggio con un rigore di Oddo, concesso per un fallo eclatante di Benarrivo.

Con quella vittoria il Verona scavalcò il Napoli e lo condannò alla retrocessione in Serie B.

Corbelli che allora gestiva il Napoli con Corrado Ferlaino gridò alla combine. ”Avevo la tracciabilità dei versamenti di Tanzi a Pastorello e l’elenco dei giocatori scambiati tra i due club. Mi sembrava abbastanza per sollecitare una indagine” racconta oggi reduce da un incontro col pm di Calciopoli Giuseppe Narducci.

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