ROMA – ''Mi hanno attribuito cose che non fanno parte della mia persona. Non mi sono mai venduto partite, non ho mai fatto male a nessuno. Mi hanno dipinto come un assassino: Marco Paoloni l'avvelenatore, il truffatore, lo scommettitore, il corrotto. Spero che col tempo possa venir fuori la vera figura di Paoloni, dipinta falsamente''. Marco Paoloni prende la parola a 48 dall'avvio del processo sportivo davanti alla Commissione disciplinare per difendersi dalle accuse scaturite dall'inchiesta 'Last Bet' della procura di Cremona.
Nel corso di una conferenza stampa convocata a Civitavecchia assieme al proprio collegio difensivo (formato dagli avvocati Luca Curatti, Emanuela Di Paolo e Paolo Rodella), l'ex portiere di Cremonese e Benevento ha raccontato la sua storia, ''la mia verita' ''.
''Per me e' stato un incubo, ho passato 17 giorni in carcere e 23 ai domiciliari, e' stata una esperienza molto dura – ha confessato Paoloni – Paura del processo sportivo e penale? Sono sereno, ottimista. Le accuse non mi appartengono. Combattero' e mi difendero'. E se ci sara' una squalifica non sara' un problema. E' vero che mi preme tornare a giocare, ma soprattutto tutelare la mia immagine, infangata da questa vicenda. Voglio che venga riabilitata la mia immagine''.
