ROMA – Rischia di riaprirsi lo scandalo calcioscommesse per la Lazio e per il suo capitano, già squalificato, Stefano Mauri. “Ulteriori attività di indagine e accertamento relative alla posizione del laziale Stefano Mauri e della società Lazio” sono state infati disposte dalla Corte di Giustizia federale al termine del processo d’appello sul calcioscommesse per le presunte combine di Lazio-Genoa e Lecce-Lazio del maggio 2011.
In particolare, in merito ai ricorsi di Mauri contro la squalifica a sei mesi inflitta in primo grado, della Lazio contro l’ammenda di 40 mila euro e del Procuratore federale contro la congruità delle sanzioni ai due soggetti, la Corte con un’ordinanza interlocutoria ha ”sospeso ogni definitiva decisione in punto di rito e di merito” e ”ritenuto che, allo stato degli atti, appare necessario approfondire alcune emergenze istruttorie” ha disposto ”ulteriori attività di indagine e di accertamento, a cura di questa stessa Corte, anche mediante audizione personale dei soggetti di interesse, secondo apposito calendario e con garanzia del contraddittorio delle parti”.
La Corte ha respinto tutti gli altri ricorsi del Procuratore federale contro il proscioglimento dalle incolpazioni ascritte a Massimiliano Benassi, Omar Milanetto, Antonio Rosati, Alessandro Zamperini, Genoa Fc. Inoltre, la Corte Figc ha rideterminato la squalifica nei confronti di Stefano Ferrario per la gara Lecce-Lazio, riducendola da sei a quattro mesi accogliendo in parte il ricordo del giocatore e respingendo in toto quello della Procura. Infine, ha rideterminato anche la sanzione nei confronti di Mario Cassano, aumentandola da quattro a sei mesi accogliendo in questo caso in parte il ricorso del giocatore (con annullamento della squalifica per la gara Lecce-Lazio) e in parte quello della Procura (rilevando per la gara Lazio-Genoa una continuazione con precedenti illeciti).