ROMA – Claudio Lotito, presidente della Lazio, è intervenuto ai microfoni del canale satellitare Sky Tg24, per parlare della vicenda legata al calcio scommesse e del rischio che potrebbe correre la società biancoceleste per il coinvolgimento di Stefano Mauri. “Ognuno deve preoccuparsi di quello che fa, non di quello che non fa. Noi non abbiamo commesso nulla che possa andare nella direzione della violazione delle norme vigenti. Abbiamo visto attraverso le carte quello che ha fatto Mauri – ha aggiunto Lotito – e non siamo preoccupati perché nelle carte si evince l’assenza di Mauri da determinati comportamenti. Se poi paga pegno perché non ha selezionato le sue amicizie questo e’ un altro discorso. Ho fiducia nella Giustizia, mi pare che i fatti dimostreranno la sua innocenza”
“Un giocatore che prima viene arrestato – ha spiegato poi Lotito – poi viene rimesso ai domiciliari, poi il magistrato lo scarcera senza richiesta di scarcerazione. Mi fa pensare che forse non siano tanto gravi le accuse. Io so che per emettere un’ordinanza di custodia cautelare servono tre elementi: la reiterazione del reato, ma il campionato era fermo e non poteva farlo; pericolo di fuga, e mi sembra che questo pericolo non ci fosse visto che si è presentato lui in caserma; il pericolo di inquinamento delle prove e penso che anche questo pericolo non ci fosse. Poi dicono che aveva una scheda sim diversa sullo stesso telefono. La scheda della fidanzata del capo dell’agenzia. Ma mi chiedo, se uno vuole commettere un illecito non è che mette la scheda della moglie. Penso che Mauri abbia sottovalutato le considerazioni che avrebbero potuto fare terze persone di quelle che erano le sue consuetudini. E’ stato ingenuo. Per questo dico che se uno evita certi comportamento e frequentazioni si mette al sicuro. Prevenire è meglio che curare”