ROMA, 2 GIU – Ci avrebbero scommesso, che prima o poi sarebbe capitato. La battuta viene facile, ma fotografa lo stato d'animo degli amministratori di Snai, il maggior operatore italiano di scommesse sportive. L'amministratore delegato Maurizio Ughi, infatti, da anni denuncia il rischio corruzione e reclama attenzione al fenomeno dei ''risultati anomali''.
''Perche' sento sempre parlare di scommesse anomale – spiega Ughi all'ANSA – ma e' uno sbaglio linguistico e concettuale. Anomali sono certi risultati e non le scommesse. Noi queste cose le denunciamo da anni, abbiamo parlato prima con Carraro e poi con Abete, senza effetti concreti. A loro abbiamo spiegato che noi abbiamo un risultato virtuale prima ancora di quello reale. Le giocate rappresentano di fatto degli exit-polls''. ''Abbiamo il materiale per dare l'allarme – prosegue l'ad di Snai -, anche perche' se il risultato non e' corretto noi ci rimettiamo soldi veri. Il flusso delle giocate e' un elemento di valutazione importante, ma la Federcalcio al di la' di qualche riunione non e' andata: non si e' riusciti ad istituzionalizzare una procedura per esaminare il fenomeno''. Un'idea per evitare il ripetersi di episodi come quelli perseguiti dalla procura di Cremona, Ughi ce l'ha e non e' neanche originale: ''Basterebbe copiare quello che ha fatto l'Uefa. A Nyon Platini e le persone che gli sono vicine hanno creato un centro antitruffe. E sapete chi hanno messo a capo dell'organismo? Karl Dont, un mago delle scommesse, che tra l'altro ha insegnato a fine anni '90 il business a noi. E' un vero mastino, incrocia i dati e pesca tutto quello che e' irregolare. Con lui non si scappa, potete scommetterci''.
