Oggi alle ore 18 parte il campionato di Serie A con la partita tra Udinese e Genoa.
Che stagione sarà? La risposta non può che tenere conto di due questioni: una tecnica, la rincorsa alla Grande Inter, e una legata alla sicurezza negli stadi, bufera tra i tifosi di tutta Italia per la Tessera del Tifoso.
Andiamo con ordine. Ci attende un campionato bello, equilibrato, intenso. Difficilmente assisteremo all’ennesimo duello diretto tra Inter e Roma: l’inserimento in zona scudetto di altre compagini è assai prevedibile. C’è il Milan di Zlatan Ibrahimovic, pronto ad autoproclamarsi anti-Inter.
C’è la rinnovatissima Juventus, ed un gruppone di squadre forti, pronte a far la voce grossa: Genoa, Napoli, Palermo, Fiorentina, Sampdoria, Lazio.
Tuttavia c’è la concreta preoccupazione che le prime giornate di campionato saranno più interessanti per quello che avviene fuori dal terreno di gioco piuttosto che per i risultati delle partite.
I tifosi non vogliono tesserarsi. Dopo la notte di violenza e vergogna di San Siro, nuova stretta del Viminale: “Rigore massimo”. In realtà fino a questo momento si parla bene ma si razzola decisamente male.
La Tessera del Tifoso non sembra un deterrente efficace. Il Viminale nè dà questa definizione: “E’ uno strumento delle società sportive che serve a valorizzare il rapporto trasperente ed aperto con i propri tifosi. I più appasionati potranno avere anche tessere del tifoso di squadre differenti. Non può averla chi è sottoposto a Daspo (attualmente 5000 persone) e chi è stato condannato, anche in primo grado, per reati da stadio. Al progetto hanno aderito Serie A, Serie B e Lega Pro”.
Analizziamo questo primo estratto. La Tessera, che dovrebbe salvaguardare l’integrità fisica dei tifosi, vieta lo stadio ai condannati per reati sportivi ma permette l’ingresso a pedofili, spacciatori e altre categorie di delinquenti che hanno scontato la loro pena. Prima grande contraddizione.
Andiamo avanti con la specificazione del Viminale: “A cosa serve. Agevola l’acquisto dei biglietti, esenta dalle restrizioni previste per motivi di ordine pubblico in casa e in trasferta, ma è obbligatoria per chi vuole fare l’abbonamento e andare in trasferta nel settore riservato agli ospiti. Snellisce le procedure di accesso allo stadio e consente facilitazioni e sconti in treni, autogrill, eccetera.
Perchè è contestata: molti ultrà la ritengono uno strumento della polizia per schedarli. E c’è chi sostiene l’incostituzionalità della norma”.
Questo secondo estratto ci spiega che senza Tessera del Tifoso non potremmo seguire le partite della nostra squadra del cuore nel settore ospiti. La sicurezza in questo caso è messa a repentaglio perchè io tifoso teppista della squadra X potrò recarmi in trasferta, non fare la tessera del tifoso, e seguire il match in mezzo ai tifosi avversari.
Ma non è finita qui. Questa Tessera appare a tutti gli effetti una carta di credito. Non a caso dietro quella del Milan c’è Intesa San Paolo e dietro a quella della Roma c’è Lottomatica.
La Tessera del Tifoso serve a controllare le abitudini commerciali dei tifosi ed è un incentivo a spendere. Più spendi più hai sconti e benefici in treni, autogrill ecc. ecc.
Oltre al danno alla beffa. Ce lo vedete un ultrà che devasta un autogrill passare alla cassa per chiedere uno sconto con la sua Tessera del Tifoso?