Poi la Juve sceglierà come allenatore, commettendo un errore storico, Ciro Ferrara e Gasperini non riuscirà neppure a nascondere la sua delusione.
Ma quel che conta è il rapporto con il presidente si incrina. Prima reazione chimica. Ne arriveranno altre nel campionato e mezzo che segue e sopratutto nelle due campagne acquisti pirotecniche che il Genoa manderà in onda nelle estati del 2009 e del 2010.
Fanno finta, il focoso presidente di Avellino e il piemontese duro di Grugliasco, di filare d’accordo. Preziosi compra il centroavanti Floccari dall’Atalanta, il migliore, spendendo la cifra record nella storia genoana e Gasp non riesce o non vuole inserirlo nel suo modulo di calcio totale e innovativo. Floccari a gennaio va alla Lazio, dove incomincia subito a fare gol a mitraglia. E’ solo un caso: il presidente compra, il mister mugugna, arriva un altro bomber, il giovane Acquafresca dal Cagliari, un quasi nazionale, ma nel Genoa non trova tanto spazio, oppure è sfortunato.
Il campionato dopo quello del boom di Milito e Motta con la maglia rossoblù non è così scintillante, anzi. E le discussioni tra i due aumentano. “Ancora quest’anno poi basta con Gasperini” si lascia scappare Preziosi con gli amici: le divergenze sono troppe tra il presidente irruento e il mister ironico. Ma poi tutto sembra ricompattarsi e la nuova campagna acquisti del 2010 è una specie di festival rossoblù: arrivano manciate di figurine di giocatori da tutta Europa, sembra che Preziosi si sveni e che Gasperini sia soddisfatto.
Una raffica di infortuni a inizio campionato e l’ex squadra boom nuota controcorrente. Così riprendono le esplosioni chimiche, gli armistizi e la tensione cresce. Preziosi ha comprato uno dei fenomeni del recente mundial sudafricano, il ghanese Boateng, quello che ha un fratello nazionale tedesco, ma poi lo gira al Milan, perchè a Gasp uno così gli cresce.
Il terzino giovane, Zaza Bocchetti, già in nazionale, campione ogni tanto un po’ distratto ma dal talento inarrivabile, piange tutti i giorni perchè il Gasp lo fa giocare a intermittenza e Preziosi lo vende a una squadra russa… Lo strappo è vicino perchè i risultati non arrivano e la goccia che fa traboccare il vaso è proprio la partita di Palermo, che Gasperini anticipa al presidente preoccupatissimo, descrivendogli una tattica opposta a quella che poi dallo schermo tv di casa sua Preziosi vedrà sul campo siciliano infuriandosi. “Questo mi prende per il culo…” urla ai suoi collaboratori il “joker”.
Non glielo dice nemmeno di persona che lo licenzia, glielo fa dire dal ds Capozucca e da suo figlio Fabrizio, saggio direttore sportivo della società. “Mi ha fatto spendere troppo e poi è da quella volta con la Juve che avevo capito come è fatto” si tormenta Preziosi che, da uomo scafato, sa che sta liquidando un idolo dei tifosi e, quindi, balza sulla ribalta a spiegare con la voce rotta dall’emozione che lui a Gasp gli vuole bene, che in futuro non si sa mai… Ma che bisognava dare la scossa.