Cassano & Ibra, coppia perfetta per il Milan? Il Corriere celebra il “duo delle meraviglie”

Cassano e Ibrahimovic, due geni del pallone, finalmente insieme. Assieme a Pato e Robinho formano un poker d’assi formidabile per l’attacco del Milan, ma sono proprio loro due “la nuova super coppia” ad accendere la fantasia dei tifosi rossoneri e degli esteti del calcio in generale.

Fantantonio e Ibracadabra, talenti fuori dal comune ma anche tanti comportamenti sopra le righe: sul Corriere della Sera due commenti celebrano il nuovo “duo delle meraviglie” del calcio italiano.

Come ricorda Domenico Calcagno, quando Cassano arrivò al Milan “gli consegnarono un foglio con i comandamenti di Milanello, comprendenti pure le istruzioni su come posteggiare correttamente l’automobile. A turno dirigenti, tecnico e compagni (Gattuso sopra tutti) si sono premurati di consigliargli comportamenti adatti al nuovo mondo, un mondo nel quale non sarebbe stata la stella, ma uno dei tanti e nemmeno dei più importanti”.

Ora Casano è irriconoscibile: “Modesto, allineato e coperto”. A tesserne le lodi è stato proprio Zlatan Ibrahimovic: “Un grande campione, che deve giocare anche perché ha bisogno di dimagrire” .

Inoltre, ha rincarato la dose Monica Colombo, il “Pibe di Bari” sembra aver convinto anche l’allenatore Massimiliano Allegri, intenzionato a farlo partire titolare contro il Cesena: “Antonio è un grande giocatore e cambia le partite”.

E allora, conclude Calcagno, il Milano è pronto a ripartire da questa “strana coppia”: “Il gigante (195 cm per 95 chili) di origine bosniaca nato e cresciuto in Svezia, nel quartiere più multietnico e meno rassicurante di Malmö, e il ragazzo del Sud, più basso di 20 cm, molto più rumoroso e gesticolante, abituato a galleggiare fin da bambino nei vicoli di Bari vecchia, rivelatosi a 17 anni con un gol da antologia segnato all’Inter (quando si dice il caso). Cassano gioca un calcio raffinato, a tratti artistico e quasi irridente. Ibra lo ha scelto come spalla ideale. Pochi lo avevano previsto, ma nel calcio, lo sport più democratico e imprevedibile, fare pronostici è sempre un azzardo”.

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Alberto Francavilla