ROMA- “Il Corriere della Sera” analizza la situazione societaria della Roma nel giorno della tanto aspettata deadline.
Ha vinto la neve, ma alla Roma poteva andare peggio: non si è fatto male nessuno, ci saranno 74 minuti da giocare nella seconda tranche della partita e il Bologna non potrà recuperare i quattro squalificati (Moras, Portanova, Perez e Gimenez).
Il disturbo maggiore è stato organizzare il ritorno a casa. Non c´era la certezza che l´aereo delle 19.20 potesse partire e così il travel manager Antonio Tozzi ha prenotato in tutta fretta una carrozza del treno Frecciarossa che ha riportato la squadra a Roma.
La prima data disponibile per il recupero è il 23 febbraio, anche se la Roma vorrebbe spostarlo più in là, per evitare di giocare due partite a settimana in tempi così ravvicinati. Si cerca un accordo con il Bologna, ma non sarà facile convincere la Lega.
Nel riscaldamento prepartita si è bloccato Marco Borriello, per un problema alla schiena, probabilmente dovuto al gran freddo.
Lo staff medico spera di recuperarlo per la partita di mercoledì contro il Brescia, ma è molto probabile che Ranieri non voglia rischiarlo.
Domenica prossima c´è la supersfida di San Siro contro l´Inter e servirà un Borriello al 100%. Sembra sicuro il recupero di John Arne Riise, fermato da un ematoma sul piede destro, ricordo di un pestone di Motta nella partita di Coppa Italia contro la Juve. Ancora out sarà Brighi.
È il giorno della «deadline» per le offerte vincolanti. A meno di clamorose sorprese (c´è chi parla ancora del fondo Aabar, ma non esiste nessuna conferma in proposito) restano in corsa il gruppo americano che fa riferimento a Thomas DiBenedetto e quello italiano di Gianpaolo Angelucci. La scelta non sarà immediatata sempre il punto interrogativo della mancanza dell´advisor Rothschild (ieri l´amministratore delegato Alessandro Daffina era al «Dall´Ara» a vedere la partita) nel viaggio dei vertici di UniCredit a New York per incontrare tutto il gruppo americano.
Non si esclude un´ipotesi ibrida, con il gruppo DiBenedetto detentore della maggioranza e UniCredit che resta con una quota importante -c´è chi dice il 30%e chi addirittura il 40%-ma con la possibilità di «smezzarla» tirando dentro un immobiliarista romano per la costruzione dello stadio (Parnasi? Angelini? Il Gruppo Clessidra?).
Un mischione.