BOSTON – L’esclusiva con gli americani di Thomas DiBenedetto per la vendita dell’As Roma decollerà venerdì. E a garantire che la procedura sta procedendo senza intoppi e positivamente è il numero uno di UniCredit, Federico Ghizzoni, che non si attende nessun cambiamento nella geometria dell’azionariato della newco a stelle e strisce, la DiBenedetto Llc. La promessa è quella di portare la squadra giallorossa ad alti livelli in campo internazionale, puntando fortemente sulla Champions League.
”Ne leggo tante”, ha fatto notare il banchiere di Piazza Cordusio in visita nella capitale per la commemorazione di Tommaso Padoa Schioppa, ma le indiscrezioni che indicano soci Usa che entrano o che escono dall’operazione ”non corrispondono a quel che so”. ”Le negoziazioni – ha aggiunto – vanno comunque avanti in maniera positiva”.
E salvo colpi di scena venerdì, la famiglia Sensi e UniCredit potrebbero dare inizio all’esclusiva, in modo da arrivare a stretto giro alla definizione del contratto che sancirebbe il passaggio della proprietà agli americani di DiBenedetto. Che di recente si erano detti pronti a chiudere entro la fine di febbraio. Intanto, le conference call sull’asse Italia-Stati Uniti procedono a cadenza quotidiana e la DiBenedetto Llc ha già fornito gran parte degli approfondimenti richiesti la scorsa settimana.
Come noto al fianco del patron dei Boston Red Sox ci sono Julian Movsesian, l’immobiliarista Michael A. Ruane (Ta Associates Realty), Arthur J. Falcone dell’omonimo gruppo real estate e Richard D’Amore. L’operazione passerà attraverso il lancio di un’Opa totalitaria da parte della cordata americana che valorizzerebbe l’As Roma intorno ai 120 milioni di euro.
UniCredit dovrebbe restare con una quota del 40% ma avrà la possibilità di cedere un 20% a un investitore italiano. Si pensa a imprenditori del mondo immobiliare che potrebbero poi avere competenze specifiche per sviluppare il progetto stadio, al centro delle strategie degli americani. Intanto, sempre per venerdì si dovrebbe riunire l’assemblea degli azionisti di Italpetroli, la holding della famiglia Sensi (51%) partecipata da Unicredit (al 49%). All’ordine del giorno la scissione della controllata Roma 2000, che custodisce il 67% dell’As Roma, a favore di Newco Roma, il veicolo che dovra’ essere venduto agli americani.