La figura del “cavolo” che il presidente Massimo Moratti non voleva, c’รจ stata, e pure di dimensioni colossali. L’Inter esce a capo chino dal Weser Stadion di Brema contro i tedeschi del Werder, giร fuori dal girone A di Champions ma sempre accorti a non farsi umiliare in casa propria. L’Inter si era giร qualificata con un turno di anticipo ma Moratti alla vigilia della trasferta aveva avvertito Benitez: ”Vietato fare figure del cavolo in Champions League”.
L’ammonimento รจ finito nel vuoto a perdere della partita disgraziata: i neroazzurri sonoramente sconfitti per tre a zero. Per loro anche la crudele beffa della legge dall’ex, Marko Arnautovic, uno dei due ragazzi terribili della nidiata interista. L’altro, di cui si sente forte l’assenza, si chiama Mario Balotelli e ora si trova a Manchester. Si fa difficile e pesante la situazione di Rafa Benitez e dense nuvole si addensano sul futuro dello spagnolo i cui rapporti con Moratti sembrano sfilacciarsi progressivamente.
I primi segnali della sfida europea non sono stati dei migliori, quasi presagi di quello che sarebbe accaduto poco dopo. Troppa cautela nella scelta degli uomini da schierare: evitare ogni rischio, la parola d’ordine. Tra i pali si materializza Orlandoni che debutta in Champions alla “veneranda” etร di 38 anni e lo fa nel segno della sfortuna. Due portieri in panchina Castellazzi e Gallinetta, perchรจ Materazzi dร forfait last minute. Quindi Cambiasso รจ “obbligato” a giocare da difensore centrale. In campo ci sono Nwankwo e Biraghi, i ragazzi della Primavera.
Al 5′ del secondo tempo, Biabiany rileva un Santon inguardabile. Benitez parte con un 4-4-2 ma l’impressione รจ che la testa e il cuore siano altrove, probabilmente giร ad Abu Dhabi: riesce a fare esattamente l’opposto di quanto aveva chiesto Moratti. L’Inter mostra una certa supponenza, cercando di controllare e contenere il Werder in versione offensiva con Arnautovic, Hugo Almeida e Hunt. Eto’o non รจ in vena, praticamente un ectoplasma, Pandev si muove un pochino di piรน ma il risultato รจ zero. Santon un fantasma, Cambiasso annaspa. Thiago Motta poca cosa. Muntari inutile. Perfino Zanetti viene centrifugato nel vortice della mediocritร collettiva: il capitano prende una botta ed รจ sostituito da Natalino.
Sussiego e malavoglia dell’Inter che scherza con il fuoco: cosรฌ arriva puntuale il primo gol del Werder, in modo semplice, niente di travolgente. Al 29′, Proedl, su corner calciato da Frigs, mette a segno di testa, con una deviazione decisiva di Cordoba. Orlandoni non puรฒ nulla. Timida, stentata e infruttuosa la reazione dell’Inter che si fa avanti con Pandev. Per lui un paio di occasioni, al 41′ e al 45′.
L’intervallo non porta consiglio e per l’Inter il buio diventa assoluto: il Werder si trasforma in uno squadrone, gli undici tedeschi diventano vere “furie verdi”. La squadra di benitez si fa sempre piรน piccina e subisce a testa bassa. Non c’รจ orgoglio, nรจ dignitร , nรจ coraggio. Molliccia e alla deriva, viene trafitta per la seconda volta dall’ex Arnautovic che al 5′ del secondo infila Orlandoni con una splendida giocata di potenza e abilitร : con un sinistro micidiale anticipa Cambiasso di quel tanto che basta per gonfiare la rete, dopo essere stato servito a dovere da Hugo Almeida.
Al 44′ arriva la mazzata finale e la infligge Pizarro da fuori area. Per l’Inter รจ il naufragio, sul finire un palo di Pandev. Ma il risultato poteva essere addirittura piรน rotondo per il Werder che – per quasi l’intera partita – imperversa e fa quello che vuole, padrone assoluto del campo. I neroazzurri ripiegano mesti: un pessimo input per il Mondiale.