LONDRA (REGNO UNITO) – I cori razzisti fanno arrossire l’ Uefa. Stavolta la vittima è stato Yaya Tourè, giocatore nero del Manchester City preso di mira dal pubblico a Mosca ieri sera durante la partita di Champions contro il Cska.
L’incidente è stato particolarmente imbarazzante per la Uefa che ha appena proclamato la “settimana del calcio contro il razzismo in Europa”. L’Uefa ha fatto sapere che attende un rapporto sui fatti di Mosca.
Resta il fatto che nonostante i capitani indossino bracciali con scritte antirazziste e lo scambio di gagliardetti, il messaggio di tolleranza e rispetto non ha raggiunto una parte dei tifosi del Cska.
Sulla vicenda oggi i giornali inglesi hanno commenti molto duri: sul Daily Mirror si propone la chiusura degli stadi, anche per un paio d’anni, finché il fenomeno dei cori razzisti non venga sradicato completamente. Mentre il Daily Telegraph si interroga sul fenomeno razzismo nel Paese, la Russia, che ospiterà i mondiali nel 2018.
Ieri, mercoledì 23 ottobre, ha commentato i cori anche Manuel Pellegrini, tecnico del City: “È ora di piantarla con questi atti così stupidi, spero che ora passi un messaggio forte. Mi dispiace per Yaya”.