LONDRA, 9 MAG – Ancora due settimane per scoprire il suo futuro, ma nonostante le speranze di Carlo Ancelotti, la sua avventura allo Stamford Bridge appare ormai al capolinea, decisamente avvolto nel mistero viceversa il nome del suo successore. Perché anche i bookmakers inglesi, al di là dei soliti nomi, confermano di avere le idee poco chiare. Se il divorzio da Ancelotti, che pure ha ancora un anno di contratto, è una certezza per gli allibratori d’Oltremanica, non c’è ancora un candidato forte per la panchina del prossimo Chelsea. La sconfitta di domenica contro il Manchester United, che di fatto ha spazzato via le ultime speranze di rimonta dei Blues, ha virtualmente concluso l’era Ancelotti.
Con ogni probabilità il tecnico italiano sarebbe stato esonerato a prescindere dall’esito dello scontro diretto coi Red Devils, perché Roman Abramovich non ha mai nascosto il suo ultimo, e unico, interesse: la Champions League. Una vera ossessione che insegue dal suo arrivo a Londra nel 2003. Ancelotti era stato chiamato proprio per questo traguardo e solo lo storico “double” nella stagione d’esordio era riuscito a cancellare la delusione del magnate russo per l’eliminazione negli ottavi contro l’Inter dell’ex Jose Mourinho. L’uscita dall’Europa contro lo United nei quarti di finale ha definitivamente incrinato il rapporto tra Abramovich e Ancelotti. Tra i due è calato il gelo, che solo la rimonta della squadra negli ultimi due mesi non ha tradotto in un esonero immediato. Ora però che anche la Premier è persa, Ancelotti farà la fine di Claudio Ranieri e Avram Grant, cacciati al termine delle uniche due stagioni senza successi dell’era Abramovich. Questa è la implacabile legge del russo.
“Ma io ho ancora un anno di contratto e mi piacerebbe restare – le parole di Ancelotti -. So però che è una decisione che dovrà prendere la società. Aspettiamo due settimane e vediamo cosa succede. Abbiamo già fissato un incontro al termine della stagione. Abramovich? Non ci siamo parlati ma penso anche io che avremmo potuto fare di più quest’anno. Voglio essere onesto, ammetto che il Chelsea non si è espresso al meglio. Lo scorso anno abbiamo disputato una stagione fantastica, quest’anno è stato differente”. Di certo, in caso di esonero, Ancelotti non resterà a spasso. Nelle scorse settimane è stato fatto il suo nome per la panchina del Manchester City (improbabile se non impossibile), più verosimile un suo ritorno in Italia, a Roma se la società giallorossa avrà piani ambizioni. “L’Italia è la mia patria e un giorno tornerò. Ma negli ultimi due anni ho scoperto un’atmosfera fantastica negli stadi inglesi. Non c’è violenza ma solo rispetto. Anche per questo vorrei rimanere”. Resta però avvolto nel mistero l’identikit del prossimo manager dei Blues, a cui Abramovich metterà a disposizione un maxi-budget (si parla di 90 milioni di euro) per dare l’assalto alla Champions League. Le quote dei bookmakers suggeriscono Hiddink (3/1), anche se il tecnico olandese almeno fino al prossimo ottobre sarà impegnato con la Turchia nelle qualificazioni a Euro 2012. Suggestivo non meno che improbabile il ritorno di Jose Mourinho (4/1) così come l’arrivo di Pep Guardiola (5/1). Tra i tecnici giovani piacciono Andre Villas Boas del Porto (5/1), Frank Rijkaard (9/1) e Marco van Basten (11/1). La rosa dei papabili include anche Harry Redknapp (10/1), Rafael Benitez (12/1), Didier Deschamps (16/1) e persino Marcello Lippi (16/1) che ha già dato la sua disponibilità. La verità però è che allo Stamford Bridge non hanno ancora deciso: tanti nomi per nascondere la mancanza di un prescelto.