Lance Armstrong è stato citato in giudizio per doping dalla Corte federale di Los Angeles.
Il sette volte vincitore del Tour de France dovrà rispondere, per la prima volta davanti al giudice, delle accuse a suo carico presentate da alcuni suoi ex compagni di squadra e da una società di sponsorizzazione.
A guidare l’accusa è Jeffrey Tillotson, l’avvocato della Sca Promotions Inc, un’azienda che si occupa di sponsorizzazioni. Sinora Armstrong ha sempre negato di aver fatto uso di sostanze proibite.
Il ricorso a questo tipo di pratiche dopanti in grado di migliorare le proprie prestazioni, scrive il Wall street Journal, generalmente non è considerato un reato nel sistema giudiziario americano.
Tuttavia, stavolta, il caso è diverso. Se la Corte riuscirà a provare l’uso di doping, Armstrong potrebbe essere condannato per frode ai danni degli sponsor, visto che nel testo dell’accordo il ciclista s’era impegnato a non assumere sostanze proibite o comunque in grado di migliorare le sue prestazioni.
Un concetto spiegato bene da un altro avvocato, Mike Straubel, professore dell’università dell’Indiana: ”I procuratori non stanno accusando qualcuno di semplice doping. Piuttosto cercheranno di dimostrare se c’è stata frode, spergiuro o false dichiarazioni da parte del campione”.