Ciclismo, campione d’Europa è l’olandese Jacobsen: Viviani settimo a 400 metri dal traguardo azzurri deragliati
Ciclismo, l’olandese Fabio Jacobsen,26 anni, è il nuovo campione d’Europa. Volata prepotente, ben lanciato dalla squadra.
Sul sontuoso rettilineo della Odensplatz di Monaco, ha battuto nettamente gli altri due favoriti, cioè il francese Demare e il belga Merlier.
Viviani, settimo, è stato il primo degli italiani. Dainese 11esimo. Va detto però che la Nazionale italiana è stata perfetta fino a 400 metri dalla linea d’arrivo. Poi sul più bello il “treno” azzurro si è disunito, Ganna e Guarneri hanno spento la luce, Viviani ha perso i suoi riferimenti, gli squali olandesi ne hanno approfittato, Van Poppel ha aperto il gas portando Jacobsen ai 150 metri accanto agli altri uomini-jet. Al resto ci ha pensato lui, il velocista più esplosivo del mondo. Ha uccellato Demare di un paio di metri.
Primo Jacobsen, secondo Demare, terzo Merlier. A seguire: Van Poppel (4), Bennnet (5), Mezgec (6), Viviani (7), Pedersen(8).
Un percorso lungo le strade della Baviera. Tappa di 209,4 km senza particolari difficoltà altimetriche. Da Murnau a Monaco. Primi 144,4 km su strade comuni e dopo 15 km c’è stato lo strappo di Kesselberg con punte all’8%. Quindi una lunga discesa.
A metà corsa c’è stato il tratto più difficile: una salita di 3 km con una punta al 18%. Scollinamento a 717 metri di altitudine e poi dritti all’ingresso dell’area metropolitana di Monaco dove i corridori sono entrati nel circuito finale: 5 giri, 65 km.
Arrivo in Odeonsplatz, storica piazza di Monaco; uno degli angoli più italiani del capoluogo bavarese. Partenza alle 10.30, immediata fuga di due corridori ( lo svizzero Dillier e l’austriaco Postelberger) che sono transitati sul Kesselberg con quasi tre minuti di vantaggio sul gruppo sornione.
I due fuggitivi sono rimasti coraggiosamente in fuga per oltre 180 km. Raggiunti al penultimo giro, si sono congratulati a vicenda, felici della loro impresa. Bravissimi. Nota dolente: brutta caduta del tedesco Ackerman, franato nelle transenne, a 43 km dal traguardo. Era nella rosa dei favoriti. Finale da brividi. Gruppo compatto. Velocità molto alta. Ultimi 8 km a 60 km/h. Cinque azzurri in testa.
Daniele Bennati, 41 anni, aretino, ex corridore di buon talento (anche due tappe al Tour e tre al Giro d’Italia), successore di Davide Cassani (c.t. azzurro per sette stagioni, 2014-2021), ha debuttato sull’ammiraglia della Nazionale nel primo, severo, impegno dell’Italia.
Ed ha affrontato lo storico debutto con il giusto aplomb. Ha detto al via di Murnau :” Sì, sono emozionato ma non preoccupato. Orgoglioso, semmai”. E, aggiungiamo, consapevole di stare alla larga da ogni raffronto. Un raffronto, per esempio, con gli ultimi quattro Europei vinti dalla nostra Nazionale .
Ha cominciato nel 2018 Trentin a Glasgow (volata regale su due giganti: Van der Poel e Van Aert). Ha concesso il bis nel 2019 Viviani ad Alkmaar (Olanda settentrionale ).
Ha firmato il tris Giacomo Nizzolo a Plouay (Bretagna francese) con uno sprint prepotente ed ha fatto poker Sonny Colbrelli a Trento dopo un indimenticabile braccio di ferro con il belga Remco Evenepoel (due ori ai Mondiali, tre agli Europei). Quattro imprese in contesti diversi, non paragonabili. E Bennati non è caduto nel tranello. Il piano tattico degli azzurri era ben studiato. È stato perfetto fino Ai 400 met
È ufficiale: i prossimi Europei di ciclismo si svolgeranno nella provincia olandese di Drenthe (20-24 settembre 2023). Ci saranno oltre 1.000 corridori in rappresentanza di
40 Nazioni.