Si complica la posizione del ciclista spagnolo Alberto Contador: l’Agenzia mondiale antidoping (Wada) ha presentato un rapporto all’Unione ciclistica internazionale (Uci) nel quale si smonta l’ipotesi formulata dal corridore secondo la quale sarebbe stato un filetto di carne contaminata con clembuterolo a fargli dare positivo alle analisi, riferisce oggi El Pais, che ha avuto accesso al documento.
La Wada ha realizzato controlli sulla carne della macelleria di Irun dove era stato acquistato il presunto filetto contaminato e nel macello che rifornisce il negozio, e non ha trovato traccia di clembuterolo.
Il rapporto cita inoltre uno studio Ue nel quale si riferisce che di 300mila analisi realizzate nel 2008 su carne europea solo una diede positivo al clembuterolo, una sostanza proibita con effetti anabilizzanti che può essere usata per ingrassare illegalmente il bestiame.
Uno studio dell’Università di Zagabria ha poi dimostrato che non è possibile rilevare tracce di clembuterolo nella carne di animali uccisi dopo due settimane dall’ingerimento dell’ultima dose di clembuterolo.
La Wada sottolinea nel rapporto che ”evidentemente gli allevatori che usano trucchi, non abbattono gli animali nutriti illegalmente fino ad almeno 20 giorni dopo l’ingestione dell’ultima dose di clembuterolo per due ragioni: per evitare di essere scoperti in un controllo sulla carne e per permettere che l’anabolizzante faccia pieno effetto sull’ingrasso”.
Analizzando tutti i controlli effettuati su Contador il rapporto conclude che si e’ di fronte a una quantita’ minima e isolata, ma che questa non proviene da una presunta carne contaminata.