ROMA – Fare terra bruciata intorno agli ultras della Roma. I capi tifosi del Napoli preparano la vendetta per la morte di Ciro Esposito, il giovane tifoso morto dopo il ferimento con un colpo di pistola avvenuto la sera della finale di Coppa Italia.
Nonostante gli appelli della famiglia di Ciro, infatti, a Napoli ci sono diversi ultrà che vogliono vendetta. E, scrive la Gazzetta dello Sport, citando fonti interne al Viminale, il rischio che riescano a compierla è “altissimo” a meno di non compiere “azioni eclatanti”.
La vendetta in questione, secondo la fonte della Gazzetta, parte con una operazione di isolamento. I capi ultras del Napoli avrebbero incontrato quelli della Lazio a Scampia. Ma non è come sembra. I laziali, infatti, sarebbero andati a trattare una sorta di tregua per conto dei romanisti. Un modo per evitare spargimenti di sangue. Ma avrebbero incassato un no seguito da un: “Vedete da che parte stare, altrimenti state attenti”.
Così il sito della Gazzetta:
“Preparano la guerra facendo terra bruciata intorno ai romanisti — racconta una fonte accreditata del Viminale —. Cercheranno in tutti i modi di vendicare il morto e se non faremo qualcosa di eclatante ci riusciranno. Anche perché — conclude —, presto questa guerra potrebbe coinvolgere anche l’estrema destra romana e la sinistra antagonista napoletana (una delle piste che gli inquirenti seguono per l’accoltellamento di Federico Sartucci, ndr)”.
Per questo a Roma si pensa a un piano straordinario di sicurezza. Chiudere metà dei commissariati di notte e nei giorni festivi per destinare più uomini all’emergenza stadi. Tradotto: meno sicurezza per le persone normali per arginare dei pazzi che cercano una vendetta senza senso. Fa riflettere.