In un colpo solo, il Palermo conquista la qualificazione ai quarti di finale della Coppa Italia (non accadeva dalla stagione 2005/06, caratterizzata dall’avvicendamento in panchina fra Del Neri e Papadopulo), eliminando il Chievo, e si vede concedere un calcio di rigore addirittura dopo otto mesi di amaro digiuno (non accadeva dal 16 maggio 2010, a Bergamo, contro l’Atalanta).
Una serata da incorniciare, insomma, per un Palermo che ha voluto e cercato più degli avversari il passaggio del turno e, dopo averlo sfiorato in diverse circostanze, facendo tremare i pali della porta di Squizzi in tre occasioni, l’ha centrato in pieno a 10′ dalla fine, con il proprio capitano Fabrizio Miccoli.
E’ sempre il ‘Romario del Salento’ l’uomo della provvidenza, almeno in questa fase della stagione. Palermo e Chievo si erano incrociati gia’ domenica scorsa, nella nebbia del Marc’Antonio Bentegodi di Verona, su un terreno impossibile, si sono ritrovati in Coppa Italia in una serata adatta al calcio; e, come era già avvenuto in campionato, hanno dato vita ad una partita divertente, ricca di episodi, avvincente, interessante, che i 7 mila spettatori del Barbera hanno gradito.
Il Palermo le ha provate tutte per vincere ed ha sfiorato il gol soprattutto nel secondo tempo: al 2′, quando Miccoli ha timbrato la traversa, con un gran bel tiro dall’interno dell’area; all’11’, allorche’ Bovo ha colpito il palo con un preciso destro dai 18 metri; al 25′, con Kasami che si è liberato con un doppio dribbling di mezza difesa avversaria, è entrato in area ed anche in questa circostanza ha colpito il palo a Squizzi battuto.
Lo stesso svizzero, al 16′, tutto solo ed a porta vuota, aveva mancato l’impatto col pallone, graziando gli scaligeri. Sembrava una partita stregata, o comunque destinata ad offrire l’appendice dei supplementari, invece e’ arrivato il rigore di Miccoli che ha fissato le gerarchie e mandato ai quarti il Palermo che, con il trofeo di Lega, ha un conto aperto, visto che ha perso in maniera a dir poco rocambolesca due finali, nella propria storia: nel 1974, ai rigori, contro il Bologna; nel 1979, a 3′ dalla fine dei supplementari, contro la Juventus. Adesso, i rosanero sono pronti a riprovarci; nei quarti se la vedranno con il Parma in casa e, in caso di superamento del turno, tutto diventa possibile, anche i sogni apparentemente irrealizzabili.