Crisi Fiorentina: dopo il Bayern Monaco il buio

Sinisa Mihajlovic

Con appena cinque punti fatti in sei gare e una classifica da zona retrocessione per la Fiorentina è crisi vera. Che parte da lontano, dal marzo scorso per l’esattezza, da quando Diego Della Valle si dimise dall’incarico di patron viola per i contrasti con Cesare Prandelli per i suoi presunti contatti con la Juve.

Da allora è come se qualcosa si fosse rotto nel giocattolo viola già provato dall’ingiusta eliminazione patita agli ottavi di Champions League ad opera dell’arbitraggio di Ovrebo contro il Bayern Monaco. ”Questo trend negativo dura da marzo” ha dichiarato tra rabbia e amarezza Andrea Della Valle ieri dopo il ko interno con il Palermo. Da allora la Fiorentina ha giocato 14 partite ufficiali fra la scorsa stagione e quella attuale vincendone una soltanto, otto giorni fa contro il Parma. Un dato significativo, che testimonia l’involuzione di una squadra che fino agli inizi del 2010 era protagonista in Italia e in Europa.

Adesso, però, non è il momento di piangersi addosso ne’ tantomeno di scaricare colpe gli uni sugli altri: tutti hanno commesso errori, a partire dalla proprietà che continua a tenere vacante da un anno, dalle dimissioni di Andrea Della Valle, il ruolo di presidente, ingenerando dubbi sul futuro dello stesso club viola.

”E invece quanto mai ora sarebbe necessario un suo gesto, un suo segnale che indicasse un imminente ritorno in sella alla società, potrebbe così ridare un po’ di fiducia e entusiasmo” osserva il presidente del Centro di coordinamento viola club Filippo Pucci. La stessa società  a sua volta ha finito per sopravvalutare una squadra che in questi ultimi anni ha aperto un ciclo ma che, al confronto di quanto visto finora in campionato, sta mostrando di non avere al momento i mezzi per un ulteriore salto di qualità.

Serve ritrovare motivazioni ed equilibri e anche su questo la Fiorentina lavorerà durante la sosta a partire da martedì 5 ottobre quando ci saranno la ripresa degli allenamenti e l’inevitabile confronto fra allenatore e giocatori. A proposito di Mihajlovic: la sua posizione rimane salda nonostante l’inizio di stagione difficile, la Fiorentina difende la scelta fatta in estate e continua ad avere fiducia nel tecnico serbo anche tenendo conto dell’emergenza-infortuni che ha coinvolto i giocatori di maggior classe (Jovetic operato nuovamente oggi, D’Agostino, Vargas, il dolorante Montolivo e ora pure Gilardino costretto a rinunciare alla Nazionale per un problema al polpaccio anche se in casa viola si confida di recuperarlo per la trasferta con la Samp) e condizionato fin qui il suo lavoro.

Non dimenticando Mutu che sta ancora scontando la squalifica per doping: il suo rientro è previsto dal 29 ottobre e il rumeno potrebbe rivelarsi, e’ l’auspicio dei tifosi, l’acquisto più importante di un mercato che finora non ha soddisfatto. Ma fino ad allora la Fiorentina dovrà pensare solo a lavorare e a ricompattarsi se vorra’ ripartire. Per le rese dei conti ci sara’ tempo.

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Emiliano Condò