SYDNEY (AUSTRALIA) – Il calcio australiano accoglie a braccia aperte Alessandro Del Piero, che ha appena firmato per due anni con il Sydney FC, diventando il giocatore di pallone più pagato in Australia. E che promette di dare un forte impulso all’interesse e alle presenze sugli spalti della A-League.
Molti paragonano gli effetti della sua venuta agli ingaggi nella Mls statunitense di Pelè e di Beckham. Sale soprattutto l’entusiasmo dei tifosi italo-australiani. E non solo a Sydney dove gioca la sua squadra ma in tutta Australia. Nei commenti raccolti a caldo, gli italiani manifestano un moto d’orgoglio per la scelta dell’ex juventino dell’Australia come sua ultima platea calcistica.
Il Sydney Morning Herald, che per primo ha dato notizia una settimana fa delle trattative, titola: “L’uomo da 4 milioni di $: Del Piero firma per due anni” e cita il presidente del Club, Scott Barlow: “E’ un colpo grosso per il Sydney FC che segna un giorno storico per il calcio in questo paese”. Il quotidiano The Australian cita uno dei principali agenti e promotori di calciatori in Australia, Lou Sticca, che ha preso parte alle trattative e definisce “una svolta storica” per il calcio australiano, che “solleverà a grandi altezze la A-League” l’ingresso dell’ex capitano juventino fra gli Sky Blues.
Che beneficio però potrà di fatto portare Del Piero all’intero complesso del calcio australiano? “A prescindere del messaggio promozionale, è difficile che possa incidere in modo sensibile sull’evoluzione di uno sport che vede i suoi migliori talenti lasciare il Paese per andare a giocare in Europa”. Parola di Pietro Schirru, decano dei giornalisti sportivi italiani in Australia. Neanche ci si può aspettare che Del Piero, al di là, delle sue indubitabili qualità tecniche, possa trasformare il Sydney FC da squadra “normale” a “supersquadra”. “In campo ci vanno undici calciatori e per consentire un vero salto di qualità non basta un solo giocatore: per dare concretezza alla sua tecnica ci vogliono compagni di livello vicino al suo, cosa che invece non è”, aggiunge Schirru.
Vi è inoltre la questione dell’ingaggio, che in tempi relativamente brevi può avere un pesante impatto sul calcio locale. Schirru ricorda quando negli anni ’70 venne a giocare in Australia Roberto Vieri, allora assai più giovane di Del Piero oggi. Nella prima stagione fu ingaggiato con pagamento a gettone per una decina di partite. Vieri segnò una sola rete su calcio di punizione. E al termine delle dieci partite un giornale titolò: “Vieri ha segnato il gol più costoso nella storia del calcio australiano”. Essere l’atleta più pagato in assoluto di tutte le discipline sportive ‘pallonare’ (Australian Football, Rugby League, Rugby Union), rischia di restare oggetto di paragone tra le sue prestazioni e il suo costo, aggiunge.