Accette, coltelli, molotov, petardi seghe e mazze. Armi con le quali alcuni ultras si preparavano al colpire scatenando una ‘guerra’ tra tifoserie in occasione del derby di domenica 18 aprile. A sequestrare il materiale è stata la Digos di Roma in tre diverse operazioni, già cominciate nei giorni scorsi.
In tutto sono state dieci le persone arrestate: nove quelle a seguito dei tafferugli dentro e fuori dallo stadio Olimpico, oltre a due denunciati. Un’altra persona è invece finita in manette per il ritrovamento di ‘arsenale’ in un auto. Durante il match, attirati da un antifurto bloccavolante che aveva l’aspetto di una mazza, gli agenti della Digos, guidati da Lamberto Giannini, hanno infatti trovato armi nascoste in una Kia parcheggiata nei pressi dell’ingresso della curva nord all’Olimpico, in zona Farnesina. All’interno di una sacca c’erano decine di coltelli, mazze, martelli, accette, guanti, seghe e abiti che sarebbero stati utilizzati all’occorrenza per cambiarsi e dileguarsi dopo gli scontri.
L’arresto è scattato per un ultras laziale del gruppo “In basso a destra”, figlio del proprietario dell’auto. Già poco prima dell’inizio del derby erano state trovate in terra una molotov e altre armi. Ma le indagini erano partite già nei giorni scorsi quando a seguito di controlli si è arrivati alla denuncia di due ultras laziali del gruppo “In basso a destra”. Venerdì scorso gli agenti avevano seguito fino a Napoli un auto con quattro giovani, di cui i due in seguito denunciati, che erano andati assieme alle proprie fidanzate a rifornirsi di 90 bomboni, 25 torce illuminanti, un coltello e diversi adesivi “Romanista verme”. A Roma, a casa di un tifoso, sono stati sequestrati un coltello e un tirapugni. Tra i tre accoltellati di ieri, al più grave che aveva subito un taglio alla mandibola sono stati dati 20 giorni di prognosi. (ANSA).