ROMA – Una squadra azzurra under 21 iscritta a un campionato professionistico, meglio se la B. L’idea del ct Cesare Prandelli, e del presidente del Club Italia Demetrio Albertini, condivisa anche dal coordinatore delle nazionali giovanili Arrigo Sacchi, piace a molti, ma per altri non e’ di facile attuazione e potrebbe trovare resistenze a livello ‘politico’. La proposta, lanciata in un incontro all’ANSA sulla rifondazione del calcio italiano, piace molto a Claudio Gentile.
”Mi sembra un’idea valida per far maturare i nostri giovani” dice l’ex tecnico dell’Under 21 che consiglia i giovani calciatori a ”fare la trafila nelle serie minori piuttosto che rimanere sino a tarda eta’ nella Primavera, fosse anche quella di una big. Le giovanili servono per imparare i fondamentali, pero’ per diventare calciatori veri bisogna fare la gavetta in B o in C”.
Secondo Gentile il primo provvedimento da prendere per invertire la rotta sarebbe di ”mettere delle limitazioni agli stranieri in campo” tra gli Allievi.
”Si pesca troppo in giro per il mondo gia’ nelle giovanili. Cosi’ si ruba spazio ai nostri talenti quando ancora hanno 14-15 anni. Anche perche’ non sempre gli stranieri sono migliori dei nostri. Pero’ in questo modo impoveriamo il nostro calcio”. I dirigenti del Torino, il club piu’ blasonato tra quelli attualmente in Bm la trovano un’idea ”innovativa”. Secondo il ds Gian Luca Petrachi i vantaggi sarebbero ”la visibilita’ che molti giovani avrebbero e che oggi non hanno”. Spiega inoltre che i costi di gestione di un club potrebbero essere sostenuti dalla Federazione: ”sarebbe un bell’autofinanziamento. La Federazione, se vuole, le risorse le trova, a cominciare dalla splendida struttura di Coverciano”. Piu’ cauto invece il presidente della Lega di B, Andrea Abodi, che dovra’ affrontare l’argomento in sede politica. Colpiti, ma anche consapevoli delle difficolta’ di attuazione, l’allenatore del Siena Antonio Conte e il responsabile del settore giovanile dell’Atalanta Mino Favini. ”L’analisi e’ giusta, ogni proposta in questa direzione e’ rispettabile, anzi auspicabile. Ma noi in serie B questi obiettivi li abbiamo gia’ raggiunti, e vogliamo andare oltre – dice Abodi – Da parte nostra nessuna chiusura. Ma quel che Prandelli propone noi lo attuiamo gia’ in pieno su tutte le 22 squadre”. La Lega di B punta a ridurre il torneo da 22 a 20 squadre, vuole difendere la ‘territorialita” dei suoi bacini di utenza, e chiede in sostanza che la disponibilita’ a convergere sugli interessi della nazionale non confligga con i propri indirizzi. Per Conte ”come prima impressione devo dire che mi sembra di non facile attuazione”. ”La proposta Prandelli? la conoscevo. Puo’ essere valida ma anche un po’ difficile da attuare” concorda Favini per il quale l’idea e’ buona per migliorare il nostro calcio e coltivare il vivaio ma pone anche alcuni problemi non semplicissimi, di natura societaria. Insomma, e’ difficile ma si puo’ fare se ci mettiamo tutti buona volonta”’. .
