Diego, Ronaldinho, Sneijder: il Trofeo Tim incorona la “fantasia”

Diego

Sneijder, Ronaldinho, Diego, e Cassano con la nazionale. Fra Italia-Costa d’Avorio e trofeo Tim l’estate calcistica che porta all’avvio ufficiale della nuova stagione è all’insegna dei “fantasisti”, alcuni dei quali non “consacrati” dal numero 10 sulla maglia, ma comunque protagonisti.

Lo sono stati al punto che chi di loro voleva disfarsi adesso non è più tanto convinto, vedi la Juventus ed il suo tecnico Del Neri che pur snaturando le caratteristiche di Diego, che non è certo un attaccante, non ha potuto fare a meno di notare le prestazioni del brasiliano in questo calcio d’estate.

Wolfsburg e Schalke 04 si sono fatte avanti con decisione, la Juve può ricavarne 17-18 milioni, ma la partenza di questo talento che a Brema nel Werder incantava, ma giocando da autentico numero 10 dietro agli attaccanti, non è più così sicura. La Vecchia Signora non vorrebbe pentirsi amaramente di aver lasciato partire questo suo cavaliere, a meno che nell’affare (con il Wolfsburg) non entri il sogno proibito Dzeko, centravanti stimatissimo da Del Neri.

Di Ronaldinho in partenza non si parla più, ma la verità è che, a parte i desideri del patron Silvio Berlusconi, tuttora convinto che il suo n.80 brasiliano sia il miglior giocatore del mondo, nel Milan non erano poi così convinti di tenere l’ex Pallone d’oro. Le offerte arrivate da Los Angeles avevano fatto “ingolosire” anche il diretto interessato, poi però e’ stato tutto accantonato e Ronaldinho, sorridente e con la mente sgombra, ha pensato soltanto agli allenamenti.

A spingerlo è la voglia di dimostrare ai suoi detrattori di avere ancora stimoli e far vedere che è ancora un calciatore vero, che avrebbe meritato la convocazione di Dunga per il Mondiale. Il gol segnato nel trofeo Tim alla Juve, di pregevole fattura tecnica, sta lì a dimostrarlo, ed anche certe giocate, ora però bisogna smaltire ancora un paio di chili (le foto delle vacanze in spiaggia a Rio hanno fatto il giro del mondo) e magari convincere Allegri che sul campo sarebbe meglio partire stando defilato sulla sinistra, come ai tempi d’oro nel Barcellona.

Si è presentato bene anche Sneijder, protagonista con l’Inter a Bari anche se è appena tornato al lavoro dopo Mondiale e matrimonio. La forma non è ancora quella del Sudafrica ma l’olandese si propone già come probabile protagonista fra una settimana in Supercoppa italiana contro la Roma. Benitez ci spera, Ranieri un po’ meno.

Senza contare che l’Inter ha appena scoperto un altro talento che gioca proprio in quel ruolo per il quale nel calcio italiano sembrava non esserci più spazio. Se mantiene le promesse Philippe Coutinho, l’erede di Zico e anche di Ronaldinho (l’investitura è del diretto interessato) promette di dimostrarsi il più bravo di tutti, basta solo che gli si dia fiducia nonostante abbia solo 18 anni.

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Alberto Francavilla