Due boss di mafia raccomandarano il giovane D’Agostino al Milan. Tramite Dell’Utri

Gaetano D'Agostino

Il calciatore Gaetano D’Agostino, oggi in forza all’Udinese, cercato durante il calcio mercato dalla Juventus, quando era solo un bambino di 12 anni era stato raccomandato da Marcello Dell’Utri per un provino al Milan. I fatti risalgono al 1994 e il senatore del Pdl avrebbe fatto da tramite tra la società rossonera e i due boss mafiosi Filippo e Giuseppe Graviano.

La vicenda è stata portata alla luce dal procuratore generale Antonino Gatto durante la requisitoria al processo a Dell’Utri, imputato di concorso in associazione mafiosa. Secondo il magistrato, questo episodio sarebbe un tassello utile a dimostrare il collegamento dell’esponente di centrodestra con Cosa Nostra.

Gatto racconta che Giuseppe D’Agostino, padre del centrocampista dell’Udinese e della Nazionale, aveva ospitato i fratelli Graviano durante la loro latitanza. In cambio chiese loro di intercedere presso Dell’Utri perchè il giovane Gaetano potesse ottenere un provino per il Milan. Anche Francesco Zagatti, responsabile del settore giovanile del club di Via Turati, ha confermato che il provino del giovane era stato voluto proprio da Dell’Utri.

«A gennaio – ha proseguito il pg – D’Agostino e i Graviano si recarono effettivamente a Milano dove poi furono arrestati». In seguito a questo episodio, il Milan cessò totalmente il proprio interesse verso l’atleta.

Eppure già nel 1992, prosegue Gatto, «Giuseppe D’Agostino avrebbe parlato con Carmelo Barone, un commerciante di Brancaccio, che poi avrebbe segnalato Gaetano a Dell’Utri». Non si sarebbe trattato di un vero provino ma di osservazioni, ma il calciatore non poteva essere tesserato se non dopo la licenza media o con il trasferimento dei genitori nel capoluogo lombardo.

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Alberto Francavilla