«Nella lettera a Babbo Natale quest’anno mia figlia Annie chiederà come unico regalo, di poter incontrare suo padre Samuel Eto’o, che in sette anni di vita non ha mai incontrato, ma del quale custodisce in camera un poster che nessuno può neanche sfiorare».
Lo racconta Anna Barranca, la donna sarda che ebbe Annie dal campione camerunense dopo una relazione avuta quando Eto’o giocava a Palma di Maiorca dove Anna lavorava come pr in una discoteca.
«Ho esitato a lungo prima di telefonare all’Ansa – dice la mamma di Annie, forte della sentenza 2004 della giustizia spagnola che riconosce la paternità dell’attaccante ora all’Inter – ma dopo aver rifiutato per anni di concedere interviste a riviste interessate più che altro al gossip su Samuel e la sua figlia ‘segretà, chiedo adesso di poter far arrivare questo mio appello affinchè un padre incontri finalmente una figlia che ha riconosciuto, ma non ha mai voluto neanche vedere».
«La figlia pur non avendolo mai conosciuto – conclude Anna Barranca – vede il padre costantemente presente nel suo quotidiano proprio perchè i suoi compagni a scuola parlano spesso del campione sportivo. Annie sa che Samuel è ambasciatore dell’Unicef e ama i bambini e fa loro del bene. Lei spera almeno in un bacio per Natale».