Corrado Ferlaino è l’imprenditore che ha fatto sognare Napoli, portando al San Paolo il genio di Diego Armando Maradona e regalando due scudetti e una Coppa Uefa a una città impazzita di gioia. Ma è anche il proprietario che ha condotto la società azzurra fino al baratro di un fallimento che ha costretto il Napoli a ricominciare dalla serie C2 e che lo stesso Ferlaino ha pagato con una condanna di tre anni in primo grado per bancarotta fraudolenta.
Oggi il suo rapporto controverso con la città partenopea si arricchisce di una nuova puntata: secondo un’inchiesta del settimanale di Lugano Il caffè, Ferlaino avrebbe trasferito un tesoro di cinquanta milioni svizzeri (quasi 37 milioni di euro) in un fondo che ha la sua sede nel cantone Ticino. La cifra sarebbe stata trasferita in Svizzera dal Lussemburgo, attraverso la costituzione di un cosiddetto “king trust”, uno strumento legale che avrebbe permesso all’imprenditore di spogliarsi di tutti i beni in favore dei suoi cinque figli. Un espediente, secondo Il caffè, escogitato per mettere a riparo il suo tesoro finanziario da un’eventuale condanna a un risarcimento patrimoniale, al termine del procedimento giudiziario pendente nei suoi confronti per il fallimento del Napoli.
Mentre il settimanale svizzero analizza minuziosamente il tesoro di Ferlaino tra denaro liquido, quote societarie, valori, partecipazioni e cespiti di importanti immobili nel centro di Napoli, l’imprenditore prova a difendersi, dichiarandosi all’oscuro di tutto, persino dell’esistenza del “king trust”: “Non ho soldi né conti correnti all’estero, tanto meno in Svizzera o in Lussemburgo. Né io, né i miei figli. Si tratta di un accanimento giornalistico, un’inutile cattiveria di cui non so spiegarmi il motivo”.
*Scuola di Giornalismo Luiss