F1, flop Ferrari: la Red Bull prende tutto, dopo il Mondiale costruttori incassa quello piloti con Vettel

Né Fernando Alonso, né Mark Webber, a saltare di gioia alla fine è il giovane Sebastian Vettel, pupillo di un certo Michael Schumacher.

Il tedesco della Red Bull conclude in trionfo l’ennesimo Gran Premio capolavoro e, sfruttando le incertezze degli altri due contendenti più diretti, si laurea per la prima volta in carriera campione del mondo con 256 punti, 4 in più dello spagnolo della Ferrari, che paga una partenza lenta e un cambio gomme forse troppo affrettato per marcare da vicino l’australiano, rivale più diretto, e che ha infilato il bicampione d’Oviedo in una situazione di traffico dalla quale non è riuscito più a venire fuori.

L’asturiano si è trovato di fronte per tutta la gara la Renault del russo Vitaly Petrov, che non ha mai mollato, facendo perdere al ferrarista ogni speranza iridata. E alla fine i due, dopo la bandiera a scacchi, con le vetture affiancate si sono reciprocamente mandati segnali minacciosi.

Male l’altra Ferrari di Felipe Massa, che al via non riesce a passare Webber e, mai in gara, chiude con un anonimo decimo posto. Pronti via, e sono subito sorprese con l’addio anticipato alla stagione 2010 di Michael Schumacher. Il tedesco sette volte campione del mondo va in testa coda con la sua Mercedes, resta in mezzo alla pista, tutti lo evitano tranne la Force India di Vitantonio Liuzzi, che praticamente gli monta sopra: gara finita subito anche per il pilota italiano e safety car in pista a neutralizzare la gara.

Partenza così così della Ferrari di Fernando Alonso, che alla prima curva si fa sorpassare dalla McLaren di Jenson Button e da terzo alla piazzola si ritrova quarto. Bene Vettel, che chiude la prima curva davanti all’altra Freccia d’argento di Hamilton, mentre la Rossa di Massa e la Red Bull di Webber mantengono le posizioni iniziali.

Proprio l’australiano fa venire subito la pelle d’oca ai box della scuderia austriaca andando a sfiorare con lo pneumatico posteriore destro il guardrail fino a fare scintille. Il rivale più diretto in classifica di Alonso decide quindi di fermarsi subito per sostituire le gomme e poco dopo fanno lo stesso le due Ferrari. Alonso riesce di poco a restare davanti a Webber sotto lo sguardo attento dell’ex capitano della Nazionale Fabio Cannavaro (quest’anno alla squadra araba dell’Al-Ahli) ai box della Rossa a tifare per lo spagnolo.

Alonso si ritrova davanti la Renault di Vitaly Petrov, che non ha nessuna intenzione di farsi sorpassare facilmente. Si fermano a circa metà gara anche Vettel ed Hamilton, Button resta davanti. Per lo spagnolo della Ferrari si mette male: in questa situazione Vettel è virtualmente campione del mondo e il quarto posto che varrebbe il terzo titolo è troppo lontano.

La gara va avanti così con Alonso solo ottavo. A dieci giri dalla fine si ferma Kubica e lo spagnolo si ritrova davanti a due monoposto della sua ex scuderia. Sfuma praticamente qui, davanti al suo recente passato, il sogno dello spagnolo di vincere al primo anno in Ferrari il titolo mondiale. Forse lui se lo sentiva che non ce l’avrebbe fatta, nei giorni scorsi aveva ripetuto più volte che comunque fosse finita sarebbe comunque stato un grande 2010: e così è andata. A festeggiare nella magica notte di Abu Dhabi è l’astro nascente targato Vettel.

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