ROMA – Manca poco all’elezione del nuovo presidente della Figc. E a sorpresa anche il Cesena si schiera al fianco di Carlo Tavecchio, nonostante la firma del club sul documento delle squadre di Serie A che chiedevano il ritiro delle candidature di Carlo Tavecchio e Demetrio Albertini. Al Cesena si sono aggiunte anche Atalanta e Verona, sintomo che la fronda dei No a Tavecchio sta perdendo pezzi.
In una nota della società Cesena si legge:
“L’A.C. Cesena comunica che, constatata l’indisponibilità da parte di Demetrio Albertini e Carlo Tavecchio a procedere al ritiro delle candidature per concorrere alla carica della Presidenza Federale, procederà a votare seguendo la decisione presa a larga maggioranza nell’ultima Assemblea di Lega Serie A la Società auspica pertanto che il nuovo progetto di rinnovamento del calcio italiano avvenga secondo le linee guida tracciate congiuntamente dai Presidenti Agnelli e Lotito”.
L’assemblea della Figc si riunisce lunedì all’Hilton Airport di Fiumicino per eleggere il nuovo presidente, chiamato a succedere al dimissionario Giancarlo Abete. Secondo il presidente della Lazio Claudio Lotito la votazione non riserverà sorprese:
Sarà Carlo Tavecchio. Ritengo abbia un consenso tale da poter fare il presidente nonostante tutte le pressioni mediatiche e questo atto di killeraggio elettorale che è stato messo in campo da persone con fini che non hanno nulla a che fare col calcio”.
Alle urne sono attesi 278 delegati: 20 della Serie A, 21 della B, 60 della Lega Pro, 90 della Lega Dilettanti, 52 degli atleti, 26 dei tecnici e 9 degli arbitri. Toccherà a loro emettere il verdetto in un’estate infuocata. La debacle mondiale ha innescato un terremoto federale che non si è esaurito con l’addio di Abete e con quello dell’ormai ex ct Cesare Prandelli. La corsa alla presidenza, apparentemente senza storia fino al 25 luglio, è diventata all’improvviso un braccio di ferro che è andato oltre i confini del calcio, coinvolgendo i vertici dello sport italiano e attirando l’attenzione della politica. La miccia, come è noto, è stata la gaffe compiuta da Tavecchio nell’assemblea della sua Lega Dilettanti: il riferimento ai calciatori extracomunitari scarsi e al celeberrimo “Optì Pobà mangiabanane” ha finito per griffare la giornata che doveva segnare l’inizio di una passeggiata verso il voto e ha dato il via alla battaglia.