LAZIO-CHIEVO 3-0 Candreva 8′ (L), Cavanda 38′ (L), Lulic 41′ (L)
Saper soffrire, ma anche tornare a divertirsi. Questi gli obiettivi che il tecnico della Lazio Vladimir Petkovic aveva indicato ai suoi alla vigilia dell’incontro con il Chievo.
E’ stato accontentato su entrambe i fronti. Con le reti (tutte nel primo tempo) di Candreva, Cavanda e Luic i biancocelesti sorridono grazie ai tre punti e sfatano un tabù che durava da quasi 10 anni: dall’ottobre 2003 non riuscivano a battere i veneti all’Olimpico.
Ma, nonostante il risultato rotondo, anche la sofferenza non è mancata. Più che altro auto-inflitta, soprattutto per qualche errore di troppo in difesa (i centrali Cana e Ciani un po’ distratti) e perché verso la fine della partita la stanchezza sul campo pesante di pioggia ha annebbiato le idee a Ledesma, con Candreva uno dei migliori in casa Lazio, tanto da non far pesare l’assenza di Hernanes.
I primi 45 minuti non sono però così a senso unico come il risultato lascerebbe intendere. Il Chievo, almeno fino al 2-0, tiene l’iniziativa per lunghi tratti di gioco. Ma con la non piccola lacuna di non riuscire a tradurre in occasioni da rete questa costanza d’iniziativa. Accumula angoli (alla fine del primo tempo saranno 9, contro nessuno della Lazio), ma di fatto Marchetti deve compiere un solo intervento decisivo.
Al 35′, quando Sestu anticipa Ciani e serve Paloschi. Tiro ben intercettato dal portiere, poi Thereau si fa anticipare in angolo. Tutto qui, perché in avanti le due punte sono spesso ‘dimenticate’ dal centrocampo gialloblù. Al contrario, la Lazio è brava a trasformare in oro praticamente tutte le (poche) occasioni costruite. All’8′ è già in vantaggio, con Candreva (tiro deviato da Cesar), bravo a monetizzare il passaggio in profondità di Ederson.
Poco dopo si fa male Biava (problema alla caviglia sinistra) ed entra Ciani. Al 38′ cross di Ledesma, uscita a vuoto di Puggioni, e Cavanda (che poco prima aveva invertito la posizione con Konko, spostandosi a destra) in spaccata realizza la prima rete in serie A. Il Chievo sente il colpo, si sfilaccia, ed incassa il 3-0 (42′), firmato dal tiro angolato di Lulic. Nell’intervallo Sannino toglie Sestu per Estigarribia.
Il paraguaiano dà finalmente profondità al gioco del Chievo. Al 14′ esce anche Radovanovic ed entra Pellissier. La Lazio non smette però di spingere e Candreva centra l’incrocio dei pali con un morbido pallonetto. Marchetti commette l’unico errore della partita, lasciandosi sfuggire un pallone, per sua fortuna senza conseguenze. Si riscatta al 20′ deviando la bella conclusione al volo di Estigarribia.
Il Chievo ora si affaccia più spesso nell’area avversaria e Paloschi (39′), sfuggito al controllo di Cana, di testa impegna ancora Marchetti con un tiro ravvicinato. A risultato ormai acquisito, c’è anche il tempo per il debutto in A di Diao Keita, che rileva un Klose apparso non in giornata.
Per il giovane attaccante spagnolo (classe ’95), campione d’Italia con la Primavera, prelevato due estati fa dal Barcellona, solo quattro minuti in campo. Abbastanza per vince l’emozione ed affacciarsi al futuro che lo attende. Chi l’ha visto all’opera giura che sarà splendido.
LAZIO (4-4-1-1) – Marchetti; Konko, Biava, Cana, Cavanda; Candreva, Onazi, Ledesma, Lulic; Ederson; Klose. Allenatore: Petkovic. A disposizione: Berisha, Strakosha, Dias, Ciani, Novaretti, Gonzalez, Crecco, Floccari, Keita, Tounkara.
CHIEVO (4-4-2) – Puggioni; Sardo, Papp, Cesar, Dramé; Sestu, Radovanovic, L. Rigoni, Hetemaj; Thereau, Paloschi. Allenatore: Sannino. A disposizione: Silvestri, Squizzi, Frey, Claiton, Parnic, Lazarevic, Bentivoglio, Improta, Estigarribia, Acosty, Pellissier, Ardemagni
LIVORNO-CATANIA 2-0 Paulinho 66′ e 72′ (L)
Il Livorno trova conferme dopo la vittoria contro il Sassuolo e supera l’esame Catania a pieni voti, con una doppietta di Paulinho che stende le velleità dei siciliani apparsi troppo spesso in difficoltà e con preoccupanti amnesie difensive. La squadra di Maran si presenta al ‘Picchi’ con zero punti in classifica, dopo due sconfitte consecutive rimediate con Fiorentina e Inter, sicuro e voglioso di fare risultato.
L’allenatore di Rovereto non cambia filosofia di gioco né identità alla sua squadra: 4-3-3 secco, con la batteria di attacco argentina ancorata sul pernio Bergessio tra Castro e Barrientos, e l’inserimento sulla destra di centrocampo del nuovo acquisto Plasil accanto al centrale Tachtsidis e Almiron a sinistra. Il Livorno risponde invece con il collaudato modulo fondato sul centrocampo a cinque con Greco centrale, supportato dall’ex di turno Biagianti e da Luci.
A destra Schiattarella e a sinistra si rivede Mbaye preferito a Gemiti e all’esperimento Duncan. In difesa, per alzare centimetri ed esperienza, Nicola inserisce invece dal primo minuto Coda, che già aveva giocato uno scampolo contro il Sassuolo. Davanti la coppia fissa Paulinho – Emeghara.
Primo tempo a ritmi non eccelsi, con molti errori sia da una parte che dall’altra. I rossoazzurri subito aggressivi provano a far valere la maggiore esperienza e qualità di palleggio: al primo minuto arrivano subito al tiro con Plasil, ma la difesa amaranto sbroglia. Sull’altro fronte al 5′ si vede Paulinho che con una serie di finte entra in area dalla sinistra, ma calcia a lato.
Risponde Alvarez da 40 metri dopo tre minuti, ma Bardi non si fa sorprendere e alza sulla traversa. Al 34′ pt la migliore occasione dei siciliani: Barrientos pesca Bergessio in piena area, ma l’attaccante spreca calciando a lato da buona posizione. Al 42′ Livorno vicinissimo al gol con Emeghara, una vera spina nel fianco catanese, che sfruttando un’indecisione difensiva di Andujar, che sbaglia il tempo dell’uscita, calcia a porta vuota, ma Spolli salva sulla linea. Nella ripresa comincia ancora il Catania a fare la partita ma il Livorno si difende con ordine e ripartendo sfiora di nuovo il vantaggio al 9′ st con Paulinho che colpisce il palo da posizione ravvicinata.
Passano sei minuti e Plasil al 15′ dal limite cerca di sorprendere Bardi che riesce a salvarsi in due tempi. Al 20′ arriva il gol del Livorno: dopo un’azione manovrata Schiattarella appoggia da destra a Paulinho che raccoglie il pallone al centro dell’area e supera Andujar. Maran toglie subito Tachtsidis e inserisce Leto, ma al 26′ arriva il raddoppio di Paulinho che su pasticcio difensivo del Catania, indotto da Emeghara, segna il 2 a 0.
Alla mezz’ora ancora Bardi super e il Catania non riesce a passare. Maran butta dentro anche Lopez e al 34′ i rossoazzurri colpiscono una traversa in rovesciata con Bergessio, ma ormai i giochi sono fatti. Il Livorno mette in cassaforte tre punti d’oro per la salvezza mentre il Catania incassa la terza sconfitta in tre partite.
Livorno (3-4-1-2): Bardi; Valentini, Emerson, Coda; Schiattarella, Luci, Biagianti, Gemiti; Greco; Emeghara, Paulinho
A disp.: Anania, Rinaudo, Duncan, De Carli, Ceccherini, Piccini, Lambrughi, Mbaye, Belingheri, Benassi, Mosquera, Siligardi. All: Nicola
Squalificati: De Lucia (fino al 31 dicembre)
Indisponibili: nessuno
Catania (4-3-3): Andujar; Alvarez, Legrottaglie, Spolli, Monzon; Plasil, Tachtsidis, Almiron; Leto, Bergessio, Barrientos
A disp.: Frison, Rolin, Cabalceta, Biraghi, Freire, Gyomber, Capuano, Guarente, K.Boateng, Petkovic, Maxi Lopez, Castro. All: Maran
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Peruzzi
