Sono migliaia i seguaci del movimento anti-banche lanciato dall’ex stella del calcio, Eric Cantona, che chiede ai suoi connazionali francesi di ritirare il prossimo 7 dicembre tutti i loro risparmi dalle banche per far “crollare” il sistema.
Parole forti, che hanno conquistato migliaia di francesi, soprattutto su internet, mentre oggi il quotidiano Liberation dedica all’ex stella del Manchester United la prima pagina, titolando: “Cantona: Robin des Banques’ (Cantona: il Robin Hood delle banche).
Sulla pagina di Facebook, forse il più noto dei social network, oltre 34.000 internauti risultano iscritti come partecipanti al movimento “Rivoluzione! Il 7 dicembre ritireremo tutti i nostri soldi dalle banche”. A questi, se ne potrebbero aggiungere altri 26.000 che “forse” parteciperanno alla protesta.
Intanto, il mondo della politica e della finanza non nasconde la sua preoccupazione, anche se sembra molto improbabile che il movimento dell’ex-centrocampista possa davvero incidere sul sistema bancario.
Quello di Cantona è un appello “grottesco e irresponsabile”, attacca il ministro francese del Bilancio, nonché portavoce del governo, Francois Baroin in un’intervista al quotidiano France-Soir. Parole in linea con quelle espresse pochi giorni fa da un altro ‘peso massimo’ dell’esecutivo di Parigi, il ministro dell’Economia Christine Lagarde, secondo cui ‘Canto’ – come lo chiamano in Francia -è “un calciatore immenso” ma farebbe meglio a non impicciarsi di economia: a ciascuno il suo “mestiere” e “le sue competenze”.
L’appello dell’ex calciatore Eric Cantona a ritirare i propri risparmi dalle banche è “infondato” e “destabilizzante”, ha ammonito invece l’amministratore delegato del gruppo Bnp Paribas, Baudouin Prot.
Nei giorni scorsi, l’ex centrocampista del Manchester ha invitato i francesi a prelevare tutti i propri risparmi, una forma di protesta che ritiene più efficace rispetto alle manifestazioni in piazza. “Se 20 milioni di persone ritirano i propri soldi, il sistema crolla”, spiegava in un video che ha raccolto in poche ore milioni di contatti, “la rivoluzione si fa attraverso le banche”.
Ma il successo dell’iniziativa pare improbabile. “Sessantamila persone che ritirano i loro risparmi non fanno crollare il sistema”, osserva un banchiere che vuole restare anonimo. “E poi – aggiunge – tra la simpatia espressa sul web e andare in agenzia c’è un abisso”.
Anche per l’associazione altermondialista Attac, le chance di riuscita sono pochissime. Ma alcuni esperti prendono la vicenda “molto sul serio”,sottolineando che l’iniziativa sta contagiando anche altri Paesi come la Gran Bretagna dove con l’attuale clima sociale e le proteste degli studenti “può diventare esplosiva”.
Diversi banchieri osservano anche, non senza una punta di ironia, che la prospettiva di vedere ritirate forti somme di denaro dalle agenzie potrebbe condurre al rischio di scippi e aggressioni.
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